«Sequestrate il vitalizio a Galan»

Domenica 6 Marzo 2016
«Sequestrate il vitalizio a Galan»
La Corte dei Conti ha notificato a Giancarlo Galan la richiesta di restituire alla Regione Veneto 5 milioni 808mila 477 euro e 61 centesimi per danno all'immagine e danno da disservizio. E siccome l'ex governatore, che a breve potrebbe pure decadere dalla carica di parlamentare, ha un reddito "del tutto insufficiente a pagare l'ingente danno all'Erario" - visto che non riuscendo a pagare la multa di 2,6 milioni concordati in sede di patteggiamento gli è stata confiscata Villa Rodella - la Procura della Corte dei conti ha chiesto il sequestro conservativo in favore della Regione Veneto di ogni credito, assegno, indennità, compreso il vitalizio regionale che, appena l'ex governatore cesserà dal mandato di deputato, potrebbe ricominciare a percepire.
Il ricorso per il sequestro conservativo porta la firma del procuratore regionale della Corte dei conti, Carmine Scarano e del vice procuratore generale Alberto Mingarelli ed è datato 24 febbraio. Oltre a Galan, è stato notificato alla Camera dei deputati, alla Regione Veneto e alla società Margherita srl. Dopo aver riassunto la vicenda penale dello scandalo delle tangenti Mose, la Procura ritiene che si sia in presenza di "esercizio illecito di pubbliche funzioni" "essendo stata raggiunta la prova della natura dolosa della condotta dell'ex presidente della Regione Veneto, preordinata a procurare un indebito arricchimento con sviamento totale dell'attività posta in essere rispetto a quella tipica, volta a soddisfare interessi egoistici ed illeciti". La Procura ha così quantificato in 608.477,61 euro il "danno da disservizio" (somma che si ottiene calcolando il 60% di tutte le retribuzioni percepite da Galan dal 2006 al 2011 quand'era in Regione più le indennità di quand'è stato senatore nel 2006 e poi ministro all'Agricoltura nel 2010 e alla Cultura nel 2011), cui si aggiunge il danno all'immagine allo Stato per 5,2 milioni di euro (il doppio della multa del patteggiamento).
Ma come farà Galan a pagare gli oltre 5,8 milioni se il suo reddito è ritenuto dagli stessi magistrati contabili "insufficiente" tanto più che tra le sue proprietà non figura più Villa Rodella? È per questo che la Corte dei conti ha chiesto il sequestro conservativo, fino al raggiungimento della somma di 5.808.477,61 euro, di "ogni credito, assegno, indennità o somma" dovuta a Galan da soggetti/enti privati e pubblici, compresi stipendi o pensioni, questi ultimi nella misura del quinto di legge. La Procura, basandosi su una relazione della Guardia di finanza, ha ricostruito infatti tutte le posizioni: da Montecitorio, quando cesserà dalla carica di deputato, Galan avrà un assegno di fine mandato di 30.640 euro; dalla Regione, sempre quando non sarà più parlamentare, avrà un vitalizio di 4.991,03 euro lordi al mese. E poi ci sono le quote sociali: il 50% della Margherita srl di Padova che ha un capitale sociale di 20mila euro. E infine gli immobili: quelli a Padova ereditati con i fratelli per un valore, a testa, di 133.333,33 euro e un pezzo di bosco a Rovolon per 75.600 euro. Vitalizio regionale a parte, si arriva a 249.573,33 euro. Per arrivare ai 5,8 milioni, a Galan dovrebbe essere sequestrato - per interno, non con la cessione del quinto - l'intero vitalizio per 1.110 mesi. Cioè per i prossimi 92 anni.
Al presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti è stato chiesto di fissare l'udienza di comparizione delle parti. Galan ha trenta giorni di tempo per presentare eventuali deduzioni o per chiedere di essere sentito personalmente.
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