Zaia: stop alle passeggiate Appello ai nonni: non uscite

Mercoledì 18 Marzo 2020
LA GIORNATA
VENEZIA I due inviti lanciati ieri dal governatore del Veneto Luca Zaia non sono contraddittori: ai giornalisti ha chiesto di non diffondere «notizie positive», nel senso di non dare interpretazioni ottimistiche rispetto al bollettino diffuso quotidianamente, considerazione che riguarda principalmente il numero dei ricoverati in rianimazione (ieri 14 in più rispetto a lunedì, un numero alto ma non altissimo come si temeva), mentre agli anziani ha raccomandato di stare il più possibile in casa al punto da evitare di andare a fare la spesa: «Fatevela lasciare fuori della porta». E già questo spiega quanto la situazione sia ancora estremamente delicata.
La diffusione del contagio in Veneto non si è fermata, ad ogni occasione Zaia ripete che il coronavirus «non è una semplice influenza come per mesi la comunità scientifica ci ha detto» e che le conseguenze anche in chi sopravvive possono essere pesanti. Ecco perché è tornato a invocare misure più restrittive: «Chiudere i negozi il sabato e la domenica, impedire le passeggiate, chiudere le aziende se non sono in grado di garantire la sicurezza dei lavoratori, procrastinare la sospensione delle lezioni scolastiche oltre il 3 aprile».
MASCHERINE
La novità di ieri è che nella conferenza stampa via streaming dalla sede della Protezione civile di Marghera sono comparse le mascherine. Tranne Zaia, avevano il dispositivo di protezione individuale l'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin e il collega Gianpaolo Bottacin. E anche questo è un altro segnale. Il governatore ha detto che si aspetta l'arrivo di 2,5 milioni di mascherine, ma serviranno principalmente per il settore medicale, considerato che, per essere efficaci, andrebbero cambiate ogni 3 ore: con 54mila dipendenti nel settore della sanità ne servono almeno 150mila al giorno. Perché tutti i veneti possano reperirne almeno una a testa, bisognerà invece aspettare quelle made in Veneto che il decreto Cura Italia dà la possibilità di produrre in deroga alle norme vigenti.
I TAMPONI
Zaia ha insistito sulla volontà di estendere la campagna tamponi («Finora ne abbiamo fatti 40mila») non solo a chi presenta febbre e tosse. «Mi fa piacere che l'Oms abbia detto test, test, test che vuol dire fare tamponi. Mi spiace che invece il mondo scientifico si sia diviso a metà su una cosa di cui non bisognerebbe neanche discutere. In Veneto diciamo che quello che non strozza ingrassa: un tampone non fa male a nessuno e può invece salvare delle vite umane. Ne trovassimo anche solo uno positivo, ne eviteremmo altri 10». A dargli ragione, il segretario della Lega Matteo Salvini e anche Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato.
A proposito di costi, in Veneto, tra acquisti di attrezzature, nuove assunzioni, vecchi ospedali da riaprire, siamo già a quota 50 milioni di euro. Dopodiché Zaia non ha risparmiato una stoccata una premier britannico: «Si vergogni chi dice il coronavirus alla fine fa morire un po' di anziani. Purtroppo Boris Johnson ha fatto danni anche da noi perché ha diffuso l'idea tra i cittadini, per fortuna pochi, che l'immunità di gregge funziona: ma da noi non funziona così, noi non lasciamo morire nessuno».
MEDICI
Sul fronte sanitario, oltre alle 525 assunzioni decise a suo tempo dal governatore con procedura d'urgenza se ne aggiungono altre 486 per un totale di 1011. I 486 sono i professionisti che hanno risposto all'avviso pubblico di manifestazione d'interesse pubblicato l'11 marzo scorso dalla Regione Veneto per formare elenchi disponibili a lavorare nelle aziende sanitarie con incarichi libero professionali o di collaborazione coordinata e continuativa, per dare man forte ai colleghi in servizio impegnati a fronteggiare l'emergenza coronavirus. L'Azienda Zero, ha spiegato l'assessore Lanzarin, ha raccolto le adesioni di 196 medici e 290 figure del personale del comparto tra cui 194 infermieri, 60 tecnici di radiologia e 17 tecnici di laboratorio più 21 anestesisti.
TURISTI
Per quanto riguarda le prescrizioni, Zaia non farà ordinanze regionali ma sollecita il governo a inasprire le misure: «Chiusura dei negozi il sabato e la domenica, divieto di fare passeggiate, scuole chiuse se la condizione è quella di oggi». Ma ha preso le distanze dai sindaci che vogliono far sloggiare i turisti dalle loro seconde case: «Il Veneto è aperto ai turisti e non manderà mai via nessuno, per noi gli ospiti sono e restano sacri».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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