Zaia: «Noi andiamo avanti» E convoca subito la Consulta

Mercoledì 27 Febbraio 2019
I RINVII
VENEZIA «Secondo me è stato improvvido da parte di Conte lanciare quelle due date». Luca Zaia sa che la strada dell'autonomia è in salita. E sa che ogni scadenza annunciata e poi rinviata è tutta pubblicità negativa. È così che a Palazzo Ducale a Venezia, mentre attende l'inizio della cerimonia per il quattrocentesimo compleanno del doge e condottiero Francesco Morosini, Zaia - che sarà presentato come il governatore che amministra la più parte sul territorio nazionale dello Stato di terra della Serenissima - scuote la testa: «Improvvido che a fine anno il premier si sia avventurato in questa storia del prima e dopo 15 febbraio». Adesso la nuova scadenza, fissata dal vicepremier Salvini, è la fine del 2019. Un termine temporale che, dice Zaia, non potrà essere superato: «La vedo difficile giustificare un altro anno». Poi, pensando alle 23 materie, ironizza: «A meno che non decidano di darci anche le forze armate».
LA RIUNIONE
Ignaro che a Palazzo Ferro un suo consigliere di maggioranza, Antonio Guadagnini, sta rilanciando sull'indipendenza («Dato lo stallo venutosi a creare sull'autonomia, ho richiesto al presidente della Prima commissione di calendarizzare quanto prima la mia proposta di legge regionale che prevede l'indizione del referendum per l'indipendenza del Veneto»), Zaia è deciso ad andare avanti. «Al di là delle date - dice - questo è un processo importante che non si liquida sicuramente in qualche giorno. L'importante è che non si faccia nessun passo indietro». Non lo preoccupa il dibattito parlamentare: «Anzi, spero che in Parlamento vengano chiarite tutte le sciocchezze che ho sentito: la secessione dei ricchi, il Sud affamato, sciocchezze smontabili. Dopodiché resta fisso quello che c'è scritto in Costituzione e cioè che alla fine l'intesa la firma il presidente della Regione e il presidente del Consiglio e di certo non è che siamo obbligati a firmare intese che vogliono gli altri». Non appoggia ma neanche stronca la manifestazione di sostegno all'autonomia lanciata in rete per il 25 marzo: «La guardo da fuori. Se fa più male o più bene? Io penso che tutto quello che non strozza, ingrassa». Semmai annuncia per la settimana prossima (il 5 marzo, l'ultimo giorno di Carnevale) la convocazione della Consulta sull'autonomia: «Presenterò il documento completo, sì, anche con le criticità avanzate da alcuni ministeri». Appunto: va avanti il confronto i ministeri riottosi a guida M5s o tutto si è arenato? «Noi stiamo andando avanti con l'approfondimento con i ministeri, si va avanti a 100 all'ora».
E dice di essere ottimista: «Io sono positivo, intanto perché ogni millimetro che il Veneto guadagna non lo cede. Se si guarda avanti qualcuno può vedere un percorso che ancora non ha ben capito, ma se guardo indietro vedo che due anni fa eravamo degli autentici visionari che non avrebbero neanche mai fatto il referendum, invece il referendum l'abbiamo fatto, siamo entrati nella trattativa con una bozza, e adesso il governo dovrà darci una risposta». Ed è qui che avvisa: «Ricordo che per legge il Governo deve darci una risposta. Togliamoci il dubbio che l'autonomia possa essere dimenticata». Anzi, l'autonomia a detta di Zaia diventerà sempre più centrale nell'agenda politica italiana: «L'abbiamo chiesta noi, la Lombardia, l'Emilia Romagna, poi il Piemonte, la Liguria, la Toscana, l'Umbria, le Marche e la Campania. Scusate, secondo voi c'è qualcuno che può permettersi di fare una campagna sparando contro l'autonomia? Quelli che non vogliono l'autonomia si troveranno accerchiati». E, da ultimo, nega per l'ennesima volta di lasciare il Veneto per l'Europa: «Ma figuriamoci, non posso avere distrazioni: devo fare l'autonomia e la porto a casa».
L'INDIPENDENZA
E con l'indipendenza come la mettiamo? A stuzzicare Zaia è il dem Graziano Azzalin: «La Lega esca dall'ambiguità e sconfessi il progetto di legge di Guadagnini sul referendum per l'indipendenza». Lapidario Alessandro Montagnoli, il presidente leghista della Prima commissione cui Guadagnini ha chiesto di calendarizzare il provvedimento: «Siamo concentrati sull'autonomia».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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