Zaia: cene al chiuso se vaccinati E Bolzano anticipa il green pass

Mercoledì 21 Aprile 2021
LA RICHIESTA
VENEZIA Quello che il Veneto ha proposto in sede di Conferenza delle Regioni, è già stato deciso dalla Provincia autonoma di Bolzano e da lunedì 26 aprile sarà applicato. Ossia: in Alto Adige pranzi e cene in ristorante non solo all'aperto, ma anche all'interno. A una condizione: essere o vaccinati o guariti dal Covid oppure testati. Che poi è quello che ha chiesto il presidente del Veneto nell'incontro tra Governo ed enti locali alla vigilia del nuovo decreto.
IL VENETO
Sull'apertura serale di bar e locali, ha detto Zaia, il problema «è risolvibile proponendo di aprire i ristoranti a chi è vaccinato, ha avuto il Covid o a chi ha avuto un test e risulta negativo. Potrebbe tranquillamente essere un test fai-da-te da fare direttamente sul posto. Ci permetterebbe di fare un percorso tutti insieme evitando di scaricare le responsabilità uno sulle spalle dell'altro». Sulle scuole Zaia ha chiesto «che si prevedano dei range del 50%, 60%, 70% di didattica in presenza, arrivando magari fino al 100%, lasciando che a livello regionale, insieme a tutti gli interlocutori, in primis la direzione scolastica territoriale, si decidano modi, tempi e condizioni». Perché questa richiesta? Perché «va chiarita una volta per tutte - ha detto Zaia - che arrivare al 100% di presenza in tutte le scuole non è una scelta politica, ma un problema di sostenibilità dei trasporti che oggi hanno una capienza autorizzata del 50%. Ai 2.400 mezzi di base, cui ne sono stati aggiunti altri 500, il Veneto dovrebbe affiancarne altri mille che non sono oggettivamente disponibili sul mercato».
L'ALTO ADIGE
Ma se le altre Regioni e il Governo discutono, la Provincia di Bolzano anticipa tutti con il green pass. «Vogliamo riaprire, ma non per dover poi richiudere, come è avvenuto in Sardegna - ha affermato il governatore Arno Kompatscher -. Per questo motivo proseguiamo sulla strada dei vaccini e dei test a tappeto». Il green pass altoatesino avrà un applicazione per gli smartphone, non sarà obbligatorio per la consumazione ai tavoli all'aperto e per l'asporto. «La privacy è garantita perché il ristoratore vede solo che il cliente è immune e non se è guarito, vaccinato oppure semplicemente testato», ha spiegato Kompatscher.
Al.Va.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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