Zaia anticipa il giallo «Da oggi mascherine e stretta sulle Rsa»

Sabato 18 Dicembre 2021
IL PROVVEDIMENTO
VENEZIA Da oggi il Veneto è già in zona gialla. In anticipo rispetto all'annunciato provvedimento del ministro Roberto Speranza, che scatterà da lunedì, dalla scorsa mezzanotte è entrata in vigore l'inaspettata ordinanza del governatore Luca Zaia, prevista fino al prossimo 16 gennaio. Un testo per metà di prescrizioni e per metà di raccomandazioni, che oltre all'obbligo di mascherine all'aperto, introduce anche una sorveglianza più stringente negli ospedali e nelle case di riposo, nonché un appello alla vaccinazione: «Siamo in una fase spiega il presidente della Regione in cui la circolazione del virus è importante. Vogliamo farci trovare pronti per le festività, che creeranno occasioni di assembramento».
LA SITUAZIONE
Dunque dopo sei mesi in bianco, il Veneto torna in giallo. Una decisione inevitabile, visti gli indicatori certificati dal ministero della Salute e dall'Istituto superiore di sanità: incidenza di 498,9 casi ogni centomila abitanti, occupazione dei posti-letto al 15% in Terapia intensiva e al 16% in area non critica, più un indice di contagio Rt pari a 1,18. Oltretutto ieri è stata toccata la punta di infezioni raggiunta un anno fa: 5.577, individuate attraverso 108.131 tamponi, con un tasso di positività del 5,15% e per un totale di 570.842 casi dall'inizio. Rispetto all'inverno passato, i ricoverati sono circa un terzo: 1.254, di cui 164 intubati (+5), e 1.090 accolti negli altri reparti (+19), grazie alle vaccinazioni che nelle ultime ventiquattr'ore sono state 46.446. Il quadro è però appesantito da altri 10 decessi, che aggiornano la tragica conta a 12.135.
LA PREVISIONE
A fronte di questi numeri, la previsione di Zaia guarda all'Epifania: «Se siamo fortunati, avremo il picco tra fine dicembre e la prima settimana di gennaio. Adesso l'infezione è venuta da Est, sta scendendo e si sposterà come una perturbazione. Ci attraverserà e spero si dilegui». Nell'attesa, valgono le indicazioni dell'Ecdc: «Potenziare le misure non farmacologiche, ridurre gli scambi intergenerazionali e porre attenzione al periodo festivo», riassume Francesca Russo, direttore regionale della Prevenzione. Di qui le disposizioni: «Non stravolgono la vita dei cittadini sottolinea il presidente della Regione ma puntualizzano alcuni aspetti. Evitate però di scrivermi nei social che è una dittatura sanitaria, perché lo so già, grazie...».
LE PRESCRIZIONI
I punti prescrittivi riguardano innanzi tutto l'obbligo di mascherine dappertutto, tranne che per i bimbi con meno di 6 anni e i disabili certificati. Poi c'è l'intensificazione dei test, ogni 4 giorni, ai sanitari e ai degenti degli ospedali e al personale delle strutture sociosanitarie. «In Italia non c'è nessuno che faccia uno screening così intenso», chiosa Zaia. «Data la frequenza ravvicinata dei controlli, indichiamo i tamponi rapidi, ma non escludiamo i molecolari», specifica Russo. Inoltre spicca la stretta sulle Rsa, per cui vengono sospesi le visite dei bambini e i rientri degli anziani in famiglia, a meno di situazioni particolari a cui comunque devono fare seguito il tampone all'ingresso, una quarantena di 7 giorni e un secondo test. «È brutto da dire, ma è meglio non rischiare le uscite per il pranzo della domenica», dice il governatore. «Ne abbiamo discusso con le strutture e sono molto preoccupate», aggiunge l'assessore Manuela Lanzarin. Tassativa è anche l'entrata in quarantena dei compagni di classe di un positivo, in attesa del risultato del tampone.
LE RACCOMANDAZIONI
Le altre azioni sono invece raccomandate. «Se si ha mal di gola, raffreddore, diarrea, febbre, è bene mettersi in autoisolamento, comunicare con il medico di base e sottoporsi al test», suggerisce Zaia. «Raccomandiamo poi l'adesione alla campagna vaccinale per chi non l'ha intrapresa o non l'ha completata, compresa la terza dose», evidenzia il presidente della Regione, contrario all'obbligo (che peraltro vale solo per alcune categorie), ma esplicito nell'appello: «Vaccinatevi». Vengono citate nell'ordinanza pure l'adozione da parte delle amministrazioni locali di misure per evitare assembramenti («I sindaci stanno facendo un lavoro straordinario») e l'invito alla prudenza in occasione di pranzi e cene: «È giusto farli, ma con un minimo di attenzione. Meglio un test fai-da-te, arieggiando pure i locali, che non fare niente». Segue dimostrazione in diretta, con scenetta degna della parodia di Maurizio Crozza e annuncio del risultato negativo su richiesta del popolo social. Ma il finale del governatore è serio: «Cerchiamo di impegnarci in queste settimane, perciò mi richiamo al senso civico di tutti».
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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