Virus, asse con la Francia per il rientro degli italiani Un caso sospetto a Napoli

Mercoledì 29 Gennaio 2020
L'EMERGENZA
MILANO L'Organizzazione mondiale della sanità ha ammesso l'errore di sottovalutazione del coronavirus e a misurare la distanza con la realtà sono gli ultimi dati della Commissione sanitaria nazionale cinese: ieri casi d'infezione accertati sono saliti a 4.515 dai 2.744 di lunedì, significa che in ventiquattr'ore sono quasi raddoppiati. Il «demone da battere», come l'ha ribattezzato Xi Jinping, fa paura e il ministero degli Esteri accelera i tempi: è a buon punto l'organizzazione di un volo con cui rimpatriare i settanta italiani bloccati a Wuhan.
PRONTI DUE AEREI
«L'impegno è massimo per fare il prima possibile», afferma il capo dell'unità di crisi della Farnesina Stefano Verrecchia, precisando che per attivare questo tipo di trasferimento «ci sono ancora procedimenti da attuare che non dipendono interamente da noi». Serve infatti l'autorizzazione delle autorità cinesi, che ancora non è arrivata. Nel caos di timbri e permessi la soluzione potrebbe essere un volo francese, con immediato trasporto da Parigi all'Italia per evitare ai nostri connazionali il periodo di quarantena oltralpe. L'Unione europea nel frattempo ha attivato il meccanismo di protezione civile comunitario per fornire assistenza consolare e cofinanzierà il costo di trasporto: il primo aereo è partito stamane da Parigi e riporterà 250 francesi, il secondo decollerò in settimana e trasporterà oltre 100 cittadini di altri Paesi Ue, italiani compresi. La Cina ha sigillato i suoi confini e trovare un varco è un'impresa impossibile anche per una superpotenza come gli Stati Uniti. Nei loro piani avrebbero già dovuto rimpatriare mille americani da Wuhan, e anche il Giappone è pronto da giorni, tuttavia nessuno ha lasciato la città. In tutto ciò l'agenzia dell'Onu invita a «mantenere la calma e a non reagire in maniera eccessiva», ma i morti sono ormai 106, 7.000 i casi sospetti in attesa di conferma e tra questi due sposi cinesi in viaggio di nozze ricoverati a Napoli. Ma tre pazienti preoccupano più di tutti: sono colleghi di una multinazionale tedesca, il primo ad ammalarsi è stato un manager che non ha mai messo piede in Cina e sarebbe stato contagiato da una persona che non presentava i sintomi del morbo. L'uomo, 33 anni, ha partecipato una settimana fa a un incontro di lavoro al quale era presente un'ospite arrivata da Shangai, che a sua volta ha avuto contatti con i genitori che vivono nella zona di Wuhan, focolaio del virus. Fuori dalla Cina i casi sono ormai 45 in tredici Paesi. In Francia è stato segnalato un nuovo malato, il quarto, un anziano viaggiatore cinese proveniente da Hubei in gravi condizioni, a Pistoia è rientrato l'allarme per una turista con sintomi sospetti. Secondo le stime dei ricercatori dell'Imperial college di Londra, ogni persona contagiata dal virus 2019-nCov può infettarne in media altre 2,6, con un tasso che varia da 1,5 a 3,5, e ciò rende la sua diffusione paragonabile a quella della Sars e della pandemia influenzale del 2009.
IL VACCINO
L'Oms, comunque, «apprezza» le misure adottate dal governo cinese per arginare il morbo e confida nelle capacità di «prevenire e contenere il contagio», come asserisce il direttore generale dell'Organizzazione, Tedros Adhanom Ghebreyesus, incontrando a Pechino il ministro degli Esteri Wang Yi. L'agenzia dell'Onu invierà «al più presto possibile» esperti internazionali in Cina «per collaborare con le controparti locali alla crescente comprensione dell'epidemia e per guidare gli sforzi di risposta globale all'emergenza». Anche gli Usa hanno offerto di mandare una squadra di scienziati del loro centro nazionale per il controllo e la prevenzione delle malattie, mentre sono almeno cinque le aziende che nel mondo occidentale stanno lavorando a un vaccino, una delle quali è in Italia. Ma, avvertono gli esperti, si tratterà di un «processo lungo e incerto».
Claudia Guasco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci