Verso le Regionali

Domenica 10 Novembre 2019
IL CASO
ROMA «Certo non chiederemo loro la carta d'identità. Ma al Paladozza sarà una bellissima serata, al Pd lascio l'insulto e le polemiche». Matteo Salvini, accolto da una piccola folla al November Porc di Polesine Parmense liquida così, con un sorriso, la polemica con il partito di Nicola Zingaretti sulla presenza di militanti lombardi chiamati a agevolare la buona riuscita dell'evento previsto il 14 novembre al Paladozza di Bologna dove insieme a Lucia Borgonzoni lancerà la campagna elettorale per l'Emilia-Romagna.
Scontro duro anche su alcune parole dell'ex ministro dell'Interno sulla candidabilità di esponenti dell'estrema destra. Se Forza Nuova e CasaPound partecipano alle elezioni, ha osservato Salvini, «vuol dire che rispettano la legge e la Costituzione. Sono fuorilegge?». Parole che fanno infuriare Francesca Businarolo, presidente M5S della Commissione Giustizia della Camera: «La nostra Costituzione si fonda su un patto antifascista mentre. Matteo Salvini vuole sdoganare le forze di ispirazione fascista. È molto pericoloso visto i rigurgiti di razzismo e violenza che preoccupano non poco ogni sincero democratico».
L'APPUNTAMENTO
Casapound a parte, Salvini rilancia la sua sfida, battendo comune dopo comune, a partire da questo week end, l'Emilia Romagna e auspicando che anche per questa Regione, come in Umbria poche settimane fa, «arrivi il Natale».
Ieri la sagra del maiale, nel parmense, in serata un comizio in piazza a Reggio Emilia, quindi cena con i militanti in un golf club. Oggi incontra i suoi elettori a Carpi, nel modenese, poi Ferrara e in serata la Fiera dei Becchi, a Sant'Arcangelo di Romagna. Intanto occhi puntati sull'appuntamento clou che inaugurerà la campagna elettorale della candidata leghista Borgonzoni a Bologna il 14. Via Bellerio lancia un appello ai militanti lombardi perché aiutino a colmare i posti del Palazzetto.
Indicazione che provoca la reazione del Pd: «A Salvini - attacca Emanuele Fiano - non importa nulla dell'Emilia Romagna, vuole solo fare una campagna elettorale perenne. Siccome gli emiliani non vengono, allora vanno bene i figuranti lombardi». Netto anche il senatore emiliano dem, Daniele Manca, che parla esplicitamente di ricorso delle tradizionali «truppe cammellate».
Nel campo del centrosinistra comunque la tensione resta alta. Matteo Renzi, ospite del L'Inkiesta a Milano ribadisce che: «Se fossi emiliano, voterei Stefano Bonaccini perché è bravo, ha lavorato bene». Ma ripete ai gruppi dirigenti di Pd e M5S che andare oggi al voto equivarrebbe alla loro disintegrazione. Renzi poi lancia una sorta di appello ai dirigenti non sovranisti di Forza Italia affinché entrino in Italia Viva.
Una mossa che non è piaciuta a Zingaretti. «Caro Renzi, la destra si sconfigge governando bene e difendendo il governo, non occupando solo poltrone per paura degli elettori. Tu continui ad attaccare il Pd. Noi non abbiamo paura di presentarci alle elezioni né regionali né politiche e se si votasse per colpa delle tue continue polemiche di logoramento, sicuramente il Pd sarebbe l'unico partito della maggioranza con più deputati e senatori di ora. Il Pd non vuole le elezioni ma vuole il buongoverno», così in una nota Stefano Vaccari della segreteria nazionale Pd.
D.Pir.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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