VENEZIA
Erano in tanti, più di quanti ci si aspettasse. Fondazioni lirico-sinfoniche,

Sabato 31 Ottobre 2020
VENEZIA
Erano in tanti, più di quanti ci si aspettasse. Fondazioni lirico-sinfoniche, teatri pubblici, scuole di danza e compagnie circensi come quella alla settima generazione di Armando Orfei («siamo fermi dice lui stesso e non abbiamo solo i dipendenti da mantenere ma anche i nostri animali, con zero aiuti dallo Stato») arrivata con i costumi di scena; spettacoli viaggianti, fino ai lavoratori del Casinò veneziano. Storie variegate, ma accomunate dalle stesse difficoltà. Tutti riuniti in occasione di una manifestazione indetta da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil simbolo di un malessere crescente che mondo della cultura e dello spettacolo stanno vivendo a causa delle ultime restrizioni. Ieri mattina sono scesi in piazza numerosi, arrivando da tutto il Veneto, tanto da sollevare qualche problema di gestione. Perché se la questura era stata allertata per l'arrivo di una settantina di manifestanti, alla fine sono stati più di 200. Numeri che hanno complicato non poco il rispetto del metro di distanziamento in calle XXII marzo, a pochi passi da palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale.
LE RICHIESTE
La manifestazione è stata pacifica e i lavoratori hanno potuto lanciare il loro grido d'allarme tra appelli ad alta voce e cartelloni stretti fra le mani. «Chiediamo solo di lavorare», la richiesta ripetuta più volte all'unisono. «Chiudono le nostre attività ma non vengono presi provvedimenti per i mezzi di trasporto. È una vergogna», le voci di altri. In un alternarsi di cori che hanno scaldato l'attesa, fino al termine dell'incontro con l'assessore regionale alla Cultura e allo Spettacolo, Cristiano Corazzari e il presidente del Consiglio, Roberto Ciambetti. «La Regione Veneto ci ha detto che proverà a distribuire 3 milioni e 100mila euro direttamente sui conti correnti anche di quei 449 lavoratori veneti intermittenti che non li avevano ricevuti. Altri finanziamenti spiega Enrico De Giuli, Uilcom Uil Veneto andranno per attrezzature anti covid e 10 milioni di euro per assunzioni di giovani. Monitoreremo con attenzione gli sviluppi».
Marta Gasparon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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