Veneto, troppi contagi in 4 distretti scolastici aule chiuse da giovedì

Martedì 9 Marzo 2021
LA STRETTA
VENEZIA Covid-19, anche in Veneto si cominciano a chiudere le scuole. Ma, a differenza del Friuli Venezia Giulia dove il governatore (leghista) Massimiliano Fedriga ha firmato un'ordinanza che dispone la didattica a distanza (dad) per tutte le classi dalle medie in su da ieri fino al 20 marzo, in Veneto il governatore (leghista) Luca Zaia ha deciso di non firmare alcun provvedimento e di instaurare una sorta di automatismo: ogni volta che, a livello locale, si supera il limite dei 250 casi positivi ogni 100mila abitanti nell'arco di una settimana, scatta la dad al 100 per cento per tutte le classi a partire dalla seconda media. Il livello locale individuato dalla Direzione Prevenzione è quello dei distretti sanitari (che coprono i territori delle vecchie Ulss) e già ieri si è registrato il warning per 4 su 26: Alta Padovana; Padova-Terme-Colli; Asolo; Veneto Orientale. Significa che da giovedì tutti gli studenti dei territori di questi distretti a partire dalla seconda media (compresa) staranno a casa. Per loro, solo dad.
LO STOP
«La decisione di chiudere spetta ai tecnici, non ai politici», ha detto Zaia annunciando che non farà ordinanze. Ma le scuole, nei territori dove i contagi saranno elevati, chiuderanno comunque. Il limite è quello stabilito dal Dpcm del premier Mario Draghi: I presidenti delle Regioni potranno disporre la sospensione dell'attività scolastica nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila contagi nell'arco di 7 giorni. In Veneto il presidente della Regione ha deciso di far disporre la chiusura, in automatico, dai Sisp, i Servizi igiene e sanità pubblica, delle singole Ulss. Il meccanismo l'ha spiegato la dottoressa Francesca Russo, direttrice della Direzione Prevenzione, che ieri ha firmato una apposita circolare: «Ogni giorno controlliamo l'incidenza cumulativa, cioè nell'arco dei 7 giorni, di tre livelli: il livello provinciale, il livello delle singole Ulss, il livello dei distretti». La scelta di valutare l'incidenza dei contagi in un ambito più ristretto di quello regionale è stata fatta per evitare di chiudere in blocco tutte le scuole del Veneto. La dad sarà attuata lì dove c'è emergenza.
La Direzione Prevenzione ha monitorato i territori arrivando, nei sette giorni, a individuare quattro criticità: il distretto dell'Alta Padovana (28 Comuni tra cui Cittadella e Camposampiero) che ha 704 casi positivi su 258.677 abitanti pari a un tasso di 272,15 per 100mila abitanti; il distretto di Asolo in provincia di Treviso (che comprende anche Montebelluna e Castelfranco Veneto) che registra 674 contagi su 251.017 abitanti, per un tasso di 268,51 per 100mila abitanti; il distretto del Veneto orientale (che coincide con l'omonima Ulss e che comprende Jesolo, Portogruaro, San Donà di Piave) con 690 casi su 228.329 abitanti per un tasso di 302,20. La quarta criticità è emersa ieri pomeriggio e riguarda il distretto di Padova-Terme-Colli (in realtà si tratta dell'area termale, da Abano a Torreglia, non c'è il capoluogo) con 317 casi su 118.830 residenti per un tasso di 266,77. Come si più vedere nella tabella pubblicata in questa pagina, sono a rischio Belluno (248,52) e l'Alto Vicentino (222,05), mentre i territorio con il più basso numero di contagi è il Veneziano, compresa la terraferma mestrina e l'area del Miranese e della Riviera del Brenta. Da considerare che l'incidenza riguarda tutta la popolazione, non soltanto la popolazione scolastica.
Come funzionerà lo stop alle lezioni in presenza? Le singole Ulss comunicheranno i dati alle direzioni scolastiche dei territori interessati e dunque saranno le scuole a informare studenti e famiglie. La decisione non sarà presa dalla sera alla mattina: «Daremo un preavviso di 24-48 ore», ha detto la dottoressa Russo. Per gli istituti dei primi quattro distretti rossi la chiusura dovrebbe scattare giovedì.
GLI OSPEDALI
Zaia ha detto che la situazione è di «preoccupazione», anche perché le varianti del coronavirus colpiscono più i giovani che i vecchi. «La fascia che adesso pesa di più nei contagi è quella tra zero e 20 anni». La Direzione Prevenzione ha inoltre aggiornato il Piano di sanità pubblica. Ma, ha garantito il governatore, per ora non sono previste sospensioni delle attività ospedaliere: «Oggi la situazione è assolutamente sostenibile, abbiamo posti letto liberi nelle terapie intensive».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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