Veneto, stretta in arrivo «Ma niente blocco totale»

Venerdì 23 Ottobre 2020
IL PROVVEDIMENTO
VENEZIA Non sarà il coprifuoco, come in Campania, Lombardia e Lazio, ma «entro lunedì» anche in Veneto arriverà una stretta. L'ha annunciato il governatore Luca Zaia, pur mantenendo il riserbo sui dettagli dell'ordinanza che sta definendo in queste ore, in quanto «è in corso un approfondimento giuridico su misure assolutamente innovative». Pare comunque di capire che il provvedimento si muoverà in due direzioni: da un lato incentivare l'uso della mascherina, dall'altro dissuadere dalla formazione di assembramenti, con ripercussioni anche sull'organizzazione delle attività scolastiche, secondo quanto emerso da un vertice fra l'assessore Elena Donazzan, la responsabile della Prevenzione sanitaria Francesca Russo e la direttrice dell'Ufficio scolastico regionale Carmela Palumbo.
FASE X
Con la seconda ondata di contagi, dunque, torna la stagione delle restrizioni. Peraltro le prime sono già scattate negli ospedali della provincia di Vicenza, come comunicato dall'Ulss 8 Berica: «Alla luce dell'incremento dei casi Covid riscontrati nel territorio, in via precauzionale dalla giornata di oggi (ieri, ndr.) sono sospese tutte le visite ai degenti ricoverati». Ma in Veneto non scatterà il blocco totale dei mesi scorsi, ha assicurato Zaia, che come allora ha invece svelato di essere tornato insonne («Sono in piedi dalle 3.18 di stamattina...»): «Meglio la mascherina per i cittadini, anziché pensare a blindare i confini tra le regioni o ai mini-lockdown per mettersi il cuore in pace. Si tratta di contenere meglio i rischi di assembramento e di contagio, senza assolutamente immaginare nessun tipo di lockdown o di precludere le attività. Siamo entrati nella fase X: quella che non si scherza più. Quindi il naso va messo sotto la mascherina e non fuori. Se prima lo facevate, vi do un consiglio spassionato: evitate di farlo, perché potreste trovarvi sorprese».
IL COLLASSO
Una battuta che potrebbe indicare l'arrivo di sanzioni più salate per il mancato o scorretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. «Dobbiamo evitare il collasso della sanità ha aggiunto Zaia che eroga 80 milioni di prestazioni all'anno. Ogni mese di fermo, sono quasi 7 milioni di visite ed esami non urgenti da sospendere. Per questo chiediamo l'uso dispositivi dovunque». È invece esclusa l'ipotesi di chiusura dei confini interni: «Se fermo i passaggi tra regioni è il ragionamento del governatore devo bloccare tutto, cioè decidere che la mia comunità è la più sana delle altre e metterla sotto una campana di vetro. Ma come posso accettare che mi arrivi un cittadino dalla Francia o dalla Germania e mettere una barriera sulla Lombardia o sulla Campania?».
LA SCUOLA
L'ordinanza conterrà anche novità per la scuola. Pure su questo la Regione non ha anticipato nulla. Già nel manuale operativo stilato a fine luglio, però, era stato ipotizzato l'inserimento graduale della didattica a distanza, in base al livello di gravità dello scenario, in caso di problemi negli spazi e nei trasporti. L'attività in presenza erano tuttavia state indicate come preferibili per le scuole dell'infanzia, la primaria, le medie, nonché per il primo e per l'ultimo anno delle secondarie di secondo grado. Le videolezioni, magari a rotazione, potrebbero dunque tornare dalla seconda alla quarta superiore.
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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