Veneto, primi due contagiati Anziano muore, paese isolato

Sabato 22 Febbraio 2020
IL PERICOLO
PADOVA Anche il Veneto piomba nell'incubo del contagio da Coronavirus. L'intero comune di Vo' Euganeo, adagiato sui colli a un passo dall'area termale alle porte di Padova, è in quarantena per contenere l'eventualità di un'epidemia. Ieri pomeriggio due pensionati di 77 e 68 anni, amici che abitualmente giocavano a carte assieme seduti ai tavolini dei bar della via centrale, sono risultati positivi al test che rileva l'infezione del Covid-19. I due erano da giorni ricoverati all'ospedale di Schiavonia e nella serata di ieri sono stati portati in isolamento nel reparto Malattie Infettive dell'Azienda Ospedaliera di Padova. Uno dei due, Adriano Trevisan, è morto nella tarda serata: era il padre dell'ex sindaca di Vo', Vanessa Trevisan.
Una ventina di persone, tutti loro familiari o amici, sono state messe in quarantena. Ma da questa mattina l'intero comune sarà isolato: sono chiuse le scuole, i negozi e gli uffici. Studenti e lavoratori che frequentano le lezioni o hanno un'occupazione al di fuori del territorio di Vo' dovranno rimanere a casa, per lo meno finché non avranno superato il tampone che rileva la presenza del contagio. In queste ore l'Esercito, su disposizione del ministero della Salute, provvederà a organizzare un cordone sanitario. I bar frequentati dai due anziani contagiati, il Sole e il Mio, sono stati chiusi ieri sera poco prima delle 20. Una telefonata dal Municipio subito dopo la firma da parte del sindaco Giuliano Martini dell'ordinanza e i gestori hanno abbassato le serrande, chiedendo di andarsene ai clienti che sono passati dal sorseggiare spensieratamente lo spritz all'angoscia di poter essere stati contagiati.
NESSUN CINESE
Il sindaco, che peraltro è farmacista, cerca di mantenere la calma ma ammette: «Sono eletto da otto mesi, mai avrei pensato di dover affrontare una situazione simile. Mai avrei anche solo lontanamente immaginato che il virus avrebbe potuto attecchire qui. Non ci sono nemmeno cinesi a Vo'. E non c'è gente che fa viaggi in Cina. Siamo in poco più di 3mila anime, ci conosciamo tutti».
Com'è possibile, allora, che sia avvenuto il contagio? Il primo cittadino si sfrega una mano tra la fronte e gli occhi arrossati: «Queste due persone non sono andate in Cina, hanno avuto contatti in paese, ma non sappiamo con chi. Non sappiamo chi sia il paziente zero. Potrebbe essere una persona che ha preso un volo aereo con scalo Dubai, dove ci sono frequenti scali dalla Cina. Stiamo cercando di ricostruire tutte le attività sociali e i contatti che queste persone hanno avuto per capire qual è il livello di cordone sanitario da mettere in atto. Quel che è sicuro è che quello di questi due anziani è un contagio secondario. Tutto è partito da una terza persona che ancora non conosciamo».
I due contagiati sono uno di Vo' Vecchio e uno della frazione di Cortelà, italiani che non hanno fatto viaggi, pensionati, sposati e con figli e nipoti. «Sicuramente - evidenzia Martini - sono venuti in contatto con qualcuno che è stato all'estero. Non sappiamo se sono stati dei parenti, degli amici o delle persone che magari sono passate casualmente per di qua».
I SOSPETTI
A destare sospetti nei sanitari, spiega Martini, è stato l'aggravamento delle condizioni di due residenti nello stesso paese ricoverati per influenza nell'ospedale di Schiavonia. «Sono venuti dei dubbi quando tutti e due gli anziani sono improvvisamente peggiorati, in particolare per quanto riguarda la sintomatologia a livello respiratorio. I medici hanno eseguito il test ed è uscito positivo, quindi è partita la macchina dell'unità di crisi, con Ulss, Regione, Ministero».
Già nella notte si avranno i risultati dei primi campioni dei test effettuati su circa 2-300 persone. Uno screening a tappeto sia sui familiari dei due anziani che su coloro che negli ultimi tempi sono stati a stretto contatto con i contagiati, il più grave dei quali si è fatto 10 giorni di ospedale per le complicazioni di quella che si riteneva essere una banale influenza. «Stiamo cercando di capire quanti eventuali positivi ci possono essere» chiude il sindaco
Il paese ai piedi dei Colli Euganei già da ieri sera è blindato e si sta valutando l'intervento dell'Esercito per la realizzazione del cordone sanitario.
Le principali misure contenute nell'ordinanza per l'emergenza Coronavirus firmata dal governatore Luca Zaia e dal ministro della Salute Roberto Speranza prevedono la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche a Vo', comprese quelle di natura religiosa, delle attività commerciali ad esclusione dei servizi essenziali, e delle attività lavorative per i residenti, anche al di fuori dell'area, delle feste di carnevale e delle manifestazioni sportive, delle scuole di ogni ordine e grado, anche per gli studenti che devono frequentare le lezioni al di fuori del Comune; interdizione delle fermate dei mezzi pubblici e possibilità di screening per tutta la popolazione. Le misure hanno effetto immediato per 14 giorni a partire dal 19 febbraio, giorno in cui è comparsa la sintomatologia. Il paese verrà blindato: tornerà alla sua vita normale, prima della scadenza dell'ordinanza, solamente chi supererà lo screening.
Marina Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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