Veneto, nessun morto e rianimazioni svuotate

Mercoledì 10 Giugno 2020
IL BOLLETTINO
VENEZIA Al centodecimo giorno dall'inizio dell'emergenza sanitaria e dal primo decesso per coronavirus, il Veneto registra un doppio zero: zero ricoverati positivi in terapia intensiva e zero decessi. Questo non significa, come ha sottolineato il presidente della Regione Luca Zaia, che il virus sia scomparso. Tutt'altro, se si considera che ci sono tre positivi in più: il totale dei casi con tampone positivo ammontava a 19.187 lunedì sera, ieri è salito a 19.190, quindi più 3 anche se a fronte di 11.850 tamponi. «Se ci sono persone positive il virus c'è sempre», ha però avvertito Zaia, invitando i cittadini a continuare a usare le mascherine. «È come quando ci sono raffiche di furti: se non si arrestano i ladri, furti ce ne saranno ancora», ha aggiunto.
Resta il fatto che per la prima volta dal 21 febbraio si sono azzerati i ricoveri in terapia intensiva di persone positive al Covid: attualmente, intubate in rianimazione, ce ne sono solo 15 e sono tutte negativizzate. Nel senso che erano malate di coronavirus, sono guarite, ma restano ricoverate per altre patologie. «Da oggi, in Veneto, si chiude il sipario con il virus in terapia intensiva», ha detto Zaia.
L'altro dato incoraggiante riguarda i decessi. Ieri non ci sono stati morti, il totale delle vittime dall'inizio della pandemia resta fermo a 1.961, lo stesso dato di lunedì sera. «Possiamo dire - ha detto il presidente della Regione - che abbiamo avuto quasi 2.000 morti e 6.500 guariti, 6.500 persone che, tranne gli over 65, doneranno 650 grammi di sangue per la nostra banca del plasma».
FRIULI VENEZIA GIULIA
Segnali incoraggianti anche dal Friuli Venezia Giulia dove nelle ultime ventiquattr'ore non si sono registrati nuovi casi di contagio da coronavirus. Le persone attualmente positive (equivalenti alla somma degli ospedalizzati, dei clinicamente guariti e degli isolamenti domiciliari), ha fatto sapere il vicegovernatore con delega alla Salute e Protezione civile, Riccardo Riccardi, sono 197, 16 in meno rispetto a lunedì. In terapia intensiva sono ricoverati 2 pazienti, mentre i ricoverati in altri reparti scendono a 21. Non si registrano nuovi decessi (340 in totale). Analizzando i dati complessivi, dall'inizio dell'epidemia le persone risultate positive al virus sono 3.284: 1.390 a Trieste, 989 a Udine, 691 a Pordenone e 214 a Gorizia. I totalmente guariti invece ammontano a 2.747 (16 più di lunedì), i clinicamente guariti 69 e le persone in isolamento domiciliare 105. I deceduti rimangono 193 a Trieste, 74 a Udine, 68 a Pordenone e 5 a Gorizia.
ITALIA
A livello nazionale i dati della Protezione civile confermano che la curva epidemica è stabile. I casi positivi accertati finora toccano quota 235.561 (+283 rispetto a lunedì). Aumentano i guariti, che raggiungono quota 168.646 (+2.062), ma non si ferma il numero dei morti: 34.043 (+79), 32 dei quali però sono riferiti ai giorni precedenti, visto che la regione Abruzzo li ha comunicati in ritardo (quindi quelli riferiti a ieri sono 47). Le regioni del Nord - ossia Lombardia con 90.581 contagiati, Piemonte con 30.890 ed Emilia-Romagna, dove ne sono stati individuati 27.946 - si confermano le più colpite. Oltre al Veneto, in altre dieci Regioni (Campania, Trentino Alto Adige, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Sardegna, Val d'Aosta, Calabria, Molise e Basilicata) non si contano per fortuna nuove vittime. In calo il numero dei ricoveri: 148 in meno quelli in regime ordinario (4.581 in totale) e 20 in meno in terapia intensiva (263). I nuovi positivi sono stati trovati anche grazie all'aumento del numero dei tamponi: 55.003, più del doppio rispetto a quelli di lunedì. L'attenzione è alta soprattutto in Lombardia (il rapporto tra positivi e tamponi effettuati è del 2%, esattamente dieci volte rispetto al totale del resto d'Italia, 0,2%) e da pochi giorni desta qualche preoccupazione anche il Lazio dove ieri sono stati accertati 23 nuovi casi positivi.
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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