Veneto, ecco il test rapido «Diagnosi in sette minuti»

Martedì 14 Luglio 2020
LA NOVITÀ
VENEZIA «È come passare dal carretto alla Ferrari», dice Luca Zaia, evidentemente non pensando alla figuraccia rimediata domenica dalle Rosse di Maranello al Gp della Stiria, ma alludendo alla differenza di velocità («Il 21 febbraio andavamo a 5 all'ora, adesso possiamo sfrecciare a 100»). Nella corsa contro il tempo del Coronavirus, infatti, ora il Veneto può contare su un nuovo bolide. «Un test rapido per la ricerca dell'antigene», lo definisce Roberto Rigoli, coordinatore regionale delle Microbiologie, mostrando il kit coreano che permette di accertare se una persona è positiva o negativa a tempo di record: «Bastano sette minuti, quando all'inizio potevano volerci anche quattro o cinque giorni per ottenere il risultato di un tampone».
DOPPIA VERIFICA
Prima l'Ulss 2 Marca Trevigiana, poi la 8 Berica, quindi la 3 Serenissima, la 6 Euganea e la 9 Serenissima: la sperimentazione si sta allargando un po' a tutte le province, tanto che finora ha coinvolto un migliaio di pazienti, accertando una quarantina di contagi. «Quando arriveremo a cento spiega Rigoli invieremo i dati al ministero della Salute e a Maria Rosaria Capobianchi, la virologa dell'istituto Spallanzani che aveva sequenziato il virus, affinché considerino l'opportunità di inserire questo test nell'elenco ufficiale degli strumenti diagnostici». Per il momento a fare fede è il tampone molecolare, per cui i precursori veneti hanno effettuato una doppia verifica: «Prima il test rapido. Inseriamo il bastoncino nel naso, in quella che è considerata la cantina del virus, cioè il retrofaringeo. Poi lo intingiamo nel liquido, lo strizziamo e lo inseriamo in un dispensatore di gocce: ne bastano tre, dentro quella che chiamiamo saponetta, una scatolina simile al test di gravidanza». E come in quel caso, è sufficiente aspettare pochi minuti («all'occhio esperto anche solo due») per vedere se compare una bandina rossa. «Il liquido nasale inizia a migrare specifica l'esperto finché incontra gli anticorpi specifici contro il Coronavirus. Se il virus è presente, si attacca agli anticorpi, determinando la reazione cromatica. In caso contrario, non succede niente, per cui siamo di fronte a una negatività». Davanti invece a una positività, scatta la controprova: «Il tampone molecolare ci dà la conferma definitiva. Finora su mille test abbiamo riscontrato un solo errore: un falso positivo. Chiaro che una rapidità del genere ci cambia la vita, perché ci permette davvero di fare una diagnostica a tappeto in tempi ristretti».
IL PIANO
A quanto pare l'azienda coreana ha proposto il prodotto al Veneto ritenendolo un'avanguardia in materia di tamponi, arrivati ieri a quota 1.069.458, un numero che rapportato alla popolazione già nei mesi scorsi poneva questa regione proprio ai livelli della Corea del Sud. «Ma ora si stanno facendo avanti anche altre imprese pure in Italia rimarca Rigoli presentando test sempre più sensibili e sempre meno costosi. Già questo costa 12 euro, contro i 18 del tampone molecolare. Per il momento l'abbiamo utilizzato in via sperimentale nei Pronto Soccorso e nella gestione del focolaio della casa di riposo a Farra di Soligo. Immagino che sarebbe utile confermare questo tipo di impiego, per ridurre i tempi di attesa dentro l'ospedale o in caso di emergenza, ma sarà la Regione a decidere dove e come implementarlo». L'assessore Manuela Lanzarin annuisce: «Rivedremo il piano di sanità pubblica, per considerare le categorie sottoposte a screening continuativi e valutare l'allargamento di questa modalità. Ricordo che nelle strutture per anziani, ad esempio, gli ospiti e gli operatori vengono sottoposti ai controlli ogni trenta giorni». Ma una prospettiva di utilizzo si apre anche per i privati, come le grandi ditte, che in un colpo solo potrebbero testare tutti i loro dipendenti. «In casi di positività raccomanda però Rigoli andrebbe immediatamente avvertita la sanità pubblica, in modo da disporre l'approfondimento di biologia molecolare». Per questa svolta bisognerà però attendere il via libera ministeriale: per ora il test rapido ha solo la marchiatura Ce.
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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