Veneto e Fvg tranquilli ma cambia il vaccino per 76.000 richiami

Sabato 12 Giugno 2021
LA CAMPAGNA
VENEZIA Nei magazzini del Nordest sono stoccate circa 240.000 dosi di AstraZeneca. Vaccini che il Veneto e il Friuli Venezia Giulia avevano prudentemente accantonato per i richiami, rifiutandosi di promuovere giornate ad accesso libero per tutte le persone che li avessero richiesti indipendentemente dall'età, come invece era accaduto in altre parti d'Italia. Ora quelle fiale saranno iniettate solo agli ultra 60enni che già avevano ricevuto la prima somministrazione, mentre per i più giovani (e cioè 76.000 persone fra le due regioni) scatterà il cambio con Pfizer o Moderna.
IN VENETO
Al momento nei frigoriferi del Veneto sono custodite 145.037 dosi di AstraZeneca, messe da parte per le seconde inoculazioni, dopo che le prime avevano riguardato inizialmente le categorie prioritarie (come lavoratori della scuola e forze dell'ordine) e successivamente le persone al di sopra dei 60 anni, in base ai diversi orientamenti espressi dalle autorità scientifiche. «Ora aspettiamo la circolare del ministero della Salute dice l'assessore regionale Manuela Lanzarin ma secondo le anticipazioni dovrebbe essere previsto l'utilizzo di Pfizer o Moderna per circa 36.000 under 60, per esempio insegnanti e poliziotti, che aspettavano il richiamo. Al di sopra di quell'età, invece, sono più o meno 360.000 i soggetti a cui potrà essere data la seconda dose di AstraZeneca».
IN FRIULI VENEZIA GIULIA
Anche il Friuli Venezia Giulia ha deciso di sospendere in via cautelativa i richiami con AstraZeneca per i cittadini con meno di 60 anni. L'annuncio è arrivato ieri sera. «Abbiamo sempre rispettato le indicazioni che nel tempo sono state fornite da Aifa, Comitato tecnico-scientifico e ministero della Salute. In regione non sono mai state somministrate dosi del vaccino di AstraZeneca a cittadini con meno di 60 anni, se si esclude il periodo in cui l'utilizzo del prodotto era riservato proprio a quella fascia d'età». Il presidente Massimiliano Fedriga e il vice Riccardo Riccardi rivendicano l'aderenza alla linea dettata dal governo e la decisione di non forzare i protocolli. In regione, ad esempio, non sono mai stati organizzati degli open day. Anzi, Fedriga li ha sempre guardati con sospetto. «Significherebbe non aver gestito bene le riserve e le consegne», ha sottolineato più di una volta. Le uniche dosi di AstraZeneca somministrate al di sotto dei 60 anni sono state quelle relative alla prima fase della campagna. In Fvg sono circa 40mila persone e la maggior parte proprio in questo mese attende i richiami. Il nodo è rappresentato dalle forniture: solo nei prossimi sette giorni, infatti, in regione sarebbero in programma 16mila richiami a cittadini con meno di 60 anni precedentemente vaccinati con AstraZeneca. Il rischio di dover rallentare l'altra corsa, quella dei giovani già prenotati per la prima dose Pfizer, è più che mai concreto, dal momento che in magazzino ci sono meno di 100mila dosi. Il numero comprende tutti i prodotti.
IL MONITORAGGIO
Intanto i bollettini della giornata ha registrato numeri molto modesti a Nordest. In Veneto 81 nuovi casi (424.487 dall'inizio) e 3 decessi (11.599 in tutto), con 57 ricoverati in Terapia intensiva (-3) e 402 in area non critica (-36). In Friuli Venezia Giulia altri 23 positivi (in totale 107.322) e nessuna vittima (il bilancio resta fermo a 3.794), così come i pazienti intubati rimangono 3 e quelli accolti negli altri reparti scendono a 17 (-3). Su questo sfondo, il Veneto ha completato il monitoraggio delle case di riposo, dove i contagi sono 10 fra gli ospiti e 12 fra gli operatori. Al questionario sulle visite dei familiari hanno risposto 333 strutture su 335: 324 danno garanzia di colloqui anche all'interno, ma solo 269 nei nuclei di degenza. In 25 Rsa sono vietati i contatti fisici e il 61% degli incontri avviene con barriere fisiche.
Marco Agrusti
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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