Veneto e Fvg ancora gialli ma l'arancione si avvicina

Sabato 27 Febbraio 2021
IL VERDETTO
VENEZIA Per un'altra settimana Veneto e Friuli Venezia Giulia rimangono in giallo. Ma l'arancione sembra avvicinarsi sempre di più: ora la classificazione complessiva del rischio è «moderata» in entrambe le regioni, secondo la valutazione della cabina di regìa composta dal ministero della Salute e dall'Istituto superiore di sanità. Per questo i due governatori continuano a raccomandare prudenza, nel prendere atto del verdetto settimanale: «Non è un segnale che ci dice che è finita, ma che ci invita a tenere la guardia alta», afferma Luca Zaia; «Essenziale ora è mantenere viva l'attenzione sul rispetto delle misure di prevenzione», concorda Massimiliano Fedriga.
IL VENETO
I campanelli di allarme, risuonati in Veneto in questi giorni, trovano conferma nell'analisi dei dati, benché riferiti ancora alla settimana dal 15 al 21 febbraio. Gli algoritmi hanno incrociato la probabilità di diffusione «moderata» con la valutazione di impatto «bassa», per cui «moderata» è risultata appunto la classificazione complessiva del rischio, oltretutto con l'aggiunta di un'allerta sul piano della resilienza territoriale, dovuta alla crescita dell'incidenza dei contagi rilevati sui test effettuati. In particolare, sono stati osservati un aumento dei casi malgrado una diminuzione dei focolai (l'Rt è salito a 0,97), nessun sovraccarico dei reparti ospedalieri (tassi di occupazione al 10% in Terapia intensiva e al 13% in area non critica, a fronte di soglie rispettivamente del 30% e del 40%), un incremento del tasso dei positivi sui tamponi (anche fra i soli molecolari è salito dal 4,4% al 4,7%), una riduzione dell'incidenza settimanale dei contagi ogni centomila abitanti (da 135,46 a 112,07). «Prendiamo atto della conferma del Veneto in area gialla commenta Zaia ma non si tratta di un gioco a premi e dobbiamo farlo con senso di responsabilità. Per rendersene conto, basta guardare la cartina dell'Italia, dove sempre più Regioni si stanno colorando di arancione. Attorno a noi il virus sta crescendo. In Veneto registriamo un calo dei ricoveri da 55 giorni consecutivi e abbiamo potuto liberare 2.100 letti dei 3.400 che siamo arrivati ad avere occupati. Abbiamo anche decollassato le Terapie intensive. È però anche vero che ci si attende una terza fase, nella speranza che ciò non accada o lo faccia in entità limitata. Bisogna quindi tenere la guardia alta e rispettare tutte le regole di comportamento e igiene, avendo coscienza che ne usciremo, ma anche che un ruolo fondamentale lo avrà la partita dei vaccini».
IL FRIULI VENEZIA GIULIA
Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, la probabilità di diffusione «bassa» si è nuovamente intersecata con una valutazione di impatto «alta», determinando una classificazione complessiva di rischio «moderato», pur senza la segnalazione di allerte sul fronte della resilienza territoriale. Nel dettaglio, sono stati riscontrati una contrazione nell'andamento dei casi e dei focolai (l'Rt si è riposizionato a 0,83), il superamento del tetto di occupazione dei posti in letto solo in Terapia intensiva (33%) e non in area non critica (28%), una diminuzione del tasso dei positivi sui test (anche fra i soli molecolari è calato dal 7,8% al 7,6%), una discesa dell'incidenza settimanale dei contagi ogni centomila abitanti (da 147,24 a 140,94). Fedriga invita però alla cautela, «al fine di consolidare il trend positivo e puntare, con rinnovato ottimismo, all'ulteriore abbassamento della curva dei contagi».
IL BOLLETTINO
Intanto il bollettino di giornata, unico a causa di un problema informatico, ha contabilizzato in Veneto altri 701 positivi (331.451 dall'inizio), 12 decessi (in tutto 9.814), con 1.208 ricoverati in area non critica e 138 in Terapia intensiva. La rivelazione del Friuli Venezia Giulia ha segnalato 458 casi (76.003 in totale), 6 vittime (finora 2.823), 56 degenti intubati e 348 in altri reparti.
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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