Veneto, 33 intubati su 35 non si erano vaccinati

Mercoledì 4 Agosto 2021
LA GIORNATA
VENEZIA Le statistiche confermano: in Veneto in terapia intensiva finiscono quasi esclusivamente i non vaccinati. E non sono solo vecchi. «In questi giorni abbiamo anche dei trentenni», dice il dottor Paolo Rosi (in foto), responsabile regionale delle rianimazioni del Veneto. Che fornisce un dato che dovrebbe far riflettere i no vax e i recalcitranti al siero: «Dal 1° luglio ad oggi in Veneto abbiamo avuto 35 pazienti ricoverati nelle terapie intensive delle strutture ospedaliere. Di questi 35, ben 33 erano persone che non avevano avuto neanche una dose di vaccino».
Adesso i ricoverati positivi al Covid sono 16 e di questi ce ne sono 14 che non sono stati vaccinati. Gli altri due, però, il vaccino l'hanno avuto, eppure sono finiti comunque in rianimazione: come mai? Spiega Rosi: «Si tratta di un anziano di 83 anni che ha avuto le due dosi di vaccino e che è pluripatologico. L'altra paziente è una signora di 78 anni che è stata trasferita in Terapia intensiva più che altro per precauzione, ma non è stata neanche intubata ed è già stata dimessa». Dei 33 non vaccinati che nell'ultimo mese sono stati attaccati al respiratore, tre erano settantenni, quattro sessantenni, tutti gli altri erano più giovani. «Abbiamo avuto tra i ricoverati in rianimazione anche dei trentenni», dice Rosi.
I DATI
Il bollettino diramato ieri dalla Regione conferma che il virus c'è ancora e che continua a circolare: 663 i nuovi casi registrati nelle ultime in 24 ore. È il secondo dato più alto a livello nazionale dopo quello della Sicilia (809 casi), mentre al terzo posto c'è al Lombardia con 586 nuovi contagi rilevati. In Veneto sta aumentando anche la pressione ospedaliera: l'altro giorno i ricoverati nelle aree non critiche erano 145, ora sono saliti a 160, di cui 125 ancora positivi al Covid. Invariato, invece, il numero dei ricoveri in rianimazione: sono sempre 19, di cui 16 positivi. E, come ha spiegato il dottor Rosi, di questi 16 ben 14 non sono vaccinati. Che il virus continui a circolare lo dice chiaramente il numero delle persone attualmente positive e sottoposte a quarantena: in Veneto ai domiciliari ci sono 12.747 cittadini. Lunedì erano 12.660. Da segnalare che quattro decessi, con il totale delle vittime che sale a 11.643 dall'inizio della pandemia.
LA PROFILASSI
Il Veneto sta utilizzando praticamente tutte le dosi di siero ricevute. A ieri risultava somministrato il 98,1%. La popolazione residente che ha avuto almeno una dose è pari al 62,6%, i veneti che hanno completato il ciclo anche con il richiamo sono pari al 54,2%. In pratica, più di un veneto su due è immunizzato.
E a pochi giorni dall'entrata in vigore del Green pass si registra un boom di vaccinazioni anti-Covid nelle farmacie in Veneto: nell'ultima settimana sono state somministrate 2.300 dosi, arrivando ad un totale di 7.000. «Non riusciamo a soddisfare tutte le richieste che ci arrivano dai cittadini- ha detto il presidente di Federfarma Veneto, Andrea Bellon -. Sono circa 250 le farmacie già operative, ma non abbiamo a disposizione abbastanza dosi per coprire tutte le richieste». Il Veneto è «stato tra le primissime Regioni a partire con le vaccinazioni in farmacia - ha aggiunto Bellon - attuando così un modello innovativo che ha consentito l'attivazione capillare nel territorio dei punti di vaccinazione accanto agli hub gestiti dalle aziende socio-sanitarie. Un modello che i cittadini hanno dimostrato di apprezzare per la facilità di accesso: niente portali o app, per prenotare entrano nella farmacia sotto casa o telefonano».
FRIULI VENEZIA GIULIA
Ieri in Friuli Venezia Giulia su 5.502 test e tamponi sono state riscontrate 94 nuove positività, pari all'1,7%. Il 50 per cento dei nuovi contagi riguarda persone al di sotto dei 29 anni. Quattro le persone ricoverate in terapia intensiva (per una percentuale di occupazione dei posti letto totali pari al 2,3%), mentre i pazienti in altri reparti sono 22 (1,7%). Preoccupazione è stata espressa dalla deputata e coordinatrice regionale di Forza Italia Fvg, Sandra Savino: «L'impennata di casi di positività al Covid nella nostra regione ci riporta indietro a metà maggio, e deve suonare come un campanello di allarme che deve essere preso in considerazione, in particolare da quella minoranza rumorosa ancora scettica circa l'utilità dei vaccini».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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