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Vaccini dimezzati a Veneto e Friuli Bufera su Pfizer

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Domenica 17 Gennaio 2021
IL CASO
VENEZIA Dimezzate. Per ragioni tutte da chiarire, cinque regioni italiane il prossimo 19 gennaio otterranno da Pfizer la metà, se non ancora meno, delle attese dosi di vaccino. Veneto -53%. Friuli Venezia Giulia -54%. Trentino Alto Adige -58%. E poi Emilia Romagna -51% e Sardegna -50%. A restare invariate saranno solo Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Umbria, Val d'Aosta. Le altre regioni avranno delle riduzioni nella consegna ma in percentuali assolutamente non confrontabili rispetto ai tagli riservati al Nordest: Campania -11%, Lazio -25%, Puglia -38%. La domanda è: chi ha deciso? La risposta, come conferma l'assessore regionale alla Sanità del Friuli, Riccardo Riccardi, i cui uffici hanno redatto la tabella pubblicata a lato sulla base delle comunicazioni ufficiali giunte da Pfizer e dal commissario per l'emergenza Domenico Arcuri, è che a decidere non è stata l'Unione europea, non è stato il Governo italiano, non sono state le Regioni. «È stata l'azienda farmaceutica Pfizer - ha detto Riccardi - a decidere unilateralmente quali siti ridurre e di quanto». Il retroscena che sta tenendo banco nei palazzi della politica è che il taglio delle forniture destinate all'Europa - con una riduzione del 29% per l'Italia - sarebbe legato a scelte compiute oltreoceano: il sospetto è che le dosi che dovevano arrivare qui dalla Pfizer, che è un'azienda statunitense, siano state dirottate a favore dell'America.
IL RETROSCENA
Il 14 gennaio il presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden, annuncia un piano da 1.900 miliardi anti Covid che prevede di somministrare 100milioni di dosi i 100 giorni. Il 15 gennaio Pfizer comunica alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen che deve tagliare per quattro settimane le forniture di vaccini ai 27 Paesi, Italia compresa. Il sospetto che i due eventi siano collegati tra loro aleggia, anche perché lo stabilimento di Puurs (Belgio) della Pfizer, in cui dovrebbe essere un potenziamento della produzione che sarebbe all'origine del rallentamento, non lavora solo per l'Europa. Dopo la rivolta di molte nazioni, a partire dall'Italia, ma anche dalla Scandinavia e dai Paesi Baltici, Pfizer si è affrettata a fare una mezza marcia indietro: «Il taglio delle consegne interesserà solo una settimana, poi recupereremo». «Ma di Pfizer non ci fidiamo più, fino a quando non vediamo le dosi non siamo tranquilli» dicono da alcune Regioni.
LA COMUNICAZIONE
Raccontano che il commissario Arcuri non abbia preso affatto bene il taglio delle dosi destinate all'Italia. Stiamo parlando del 29% in meno delle 470mila fiale pattuite. Un taglio che potrebbe avere ripercussioni sul sistema dei richiami, dal momento che il vaccino va iniettato due volte a una distanza di circa venti giorni. Ma a far infuriare ulteriormente il commissario per l'emergenza Covid è il fatto che è stata Pfizer a decidere a chi dare le stesse dosi previste dal piano, a chi darne l'11% in meno, a chi addirittura il 53% o il 54% in meno, come sarà per Veneto e Friuli Venezia Giulia. «Pfizer - ha detto Arcuri - ha comunicato unilateralmente che a partire da lunedì consegnerà al nostro Paese circa il 29 per cento di fiale di vaccino in meno rispetto alla pianificazione che aveva condiviso con gli uffici del Commissario e, suo tramite, con le Regioni italiane. Non solo: ha unilateralmente deciso in quali centri di somministrazione del nostro Paese ridurrà le fiale inviate e in quale misura». In base a quali criteri il Veneto avrà la metà delle dosi attese? Forse perché finora ha esaurito tutte le dosi che le erano state assegnate? Ossia: si penalizzano i più virtuosi?
LE REAZIONI
«La campagna vaccinale italiana è partita con il piede giusto, siamo a 1 milione 100mila dosi e il numero crescerà ancora, siamo il primo paese dell'Unione europea. Le cose si sono messe nel modo giusto, ma chiediamo a Pfizer di rispettare i patti, chiediamo serietà e rigore», ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza. Pfizer, intanto, ha provato a rassicurare l'Europa: le nuove forniture del vaccino anti-Covid, ha garantito, tarderanno solo di una settimana.
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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