Una crisi che dura ormai da 15 anni

Domenica 24 Ottobre 2021
LA STORIA
ROMA È una crisi che fra alti e bassi, perdite miliardarie e inchieste giudiziarie dura ormai da un quindicennio quella del Monte dei Paschi di Siena. L'istituto toscano è sulla ribalta almeno dal 2007, anno dell'acquisto dell'Antonveneta, operazione con cui si fa coincidere l'inizio della crisi della banca più antica del mondo. Nel novembre di quell'anno Mps acquista Antonveneta dal Banco Santander per 10,3 miliardi, pagata dagli spagnoli 6,6 miliardi pochi mesi prima. È l'inizio del tracollo. Nel 2010 la Banca d'Italia avvia una prima ispezione a Siena e chiede a Mps un aumento del capitale. A ottobre scatta il commissariamento dolce con una richiesta di aggiornamenti quotidiani della liquidità. Intanto, la situazione precipita con la crisi dello spread. Nel 2012 la banca archivia il bilancio con una maxi-perdita da 4,7 miliardi e nell'aprile successivo Giuseppe Mussari, presidente e regista della disastrosa acquisizione di Antonveneta (poi condannato nel 2019), lascia la presidenza e al suo posto viene nominato Alessandro Profumo mentre Fabrizio Viola assume la guida quale ad. Ma neanche l'arrivo dei due manager e una serie interminabile di aumenti di capitale riusciranno a risollevare le sorti della banca. Fino al tentativo fallito dell'aggregazione con Unicredit.
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