Una bomba in val d'Arzino Dieci Comuni senza l'acqua

Lunedì 31 Agosto 2020
Una bomba in val d'Arzino Dieci Comuni senza l'acqua
IN FRIULI
PORDENONE L'ondata di maltempo del fine settimana ha colpito pesantemente anche buona parte del Friuli Venezia Giulia. Bufere di pioggia e fortissime raffiche di vento dalla montagna al mare. A essere sferzati - tra la serata di sabato e il pomeriggio di ieri, a più riprese interrotte solo da qualche tregua - in particolare i territori delle province di Pordenone e di Udine. Nelle zone montane molte le strade chiuse e qualche borgata isolata per alberi e pali dell'elettricità caduti lungo le strade. Corsi d'acqua e torrenti paurosamente ingrossati hanno causato anche un innalzamento del fiume Tagliamento che nel pomeriggio di ieri aveva cominciato a riscendere. Il maltempo della notte tra sabato e ieri ha provocato anche una mareggiata a Lignano Sabbiadoro: le onde hanno eroso una decina di metri di battigia, tanto che ieri mattina si sono dovute ripristinare le prime tre, quattro file di ombrelloni.
DANNI IN MONTAGNA
Una bomba d'acqua nella tarda serata di sabato ha messo in ginocchio la Val d'Arzino e una decina di Comuni della montagna e della pedemontana pordenonese. In pochissimo tempo oltre 300 millimetri di pioggia si sono abbattuti come un'onda distruttrice sull'alta Val d'Arzino causando anche ingentissimi danni alla presa d'acqua e al sistema di rifornimento idrico sopra la località San Francesco gestito dalla società Hydrogea. Una enorme quantità di detriti portata con una terribile violenza dalla piena del torrente Comugna (il maggiore affluente dell'Arzino) ha causato dapprima una voragine e poi ha riempito di detriti e massi la galleria dell'impianto idrico mettendolo di fatto fuori servizio.
Un danno ingentissimo che già dalla mattinata di ieri ha lasciato senza acqua undici centri montani che sono allacciati alla rete idrica alimentata dall'impianto. Per ripristinare la situazione potrebbero servire 4-5 giorni. Nel frattempo la società Hydrogea e i Comuni si stanno organizzando per garantire l'acqua potabile con autobotti e cisterne. Già nel primo pomeriggio di ieri erano arrivate le prim cisterne.
15.000 FAMIGLIE
L'emergenza è scattata nei Comuni di Vito d'Asio, Forgaria, Pinzano al Tagliamento, Castelnovo del Friuli, Clauzetto, Travesio, Sequals, Arba, Vivaro, Fanna e Meduno. Tutti i sindaci e la popolazione erano stati avvisati già dalla notte di sabato: poco prima di mezzanotte una prima comunicazione di HydroGea avvisava che potranno verificarsi fenomeni di riduzione di portata e pressione dell'acqua. Una prima stima era di oltre 15.000 famiglie senza acqua. Già di prima mattina Hydrogea aveva disposto i lavori di ripristino. Escavatori e sette camion hanno lavorato incessantemente fino a sera per rimuovere i detriti dalla presa dell'impianto. Un lavoro agevolato, rispetto alla viabilità da garantire, anche dalle squadre della Protezione civili e dai carabinieri della stazione di Castelnovo che erano sul posto alle primo ore di ieri mattina. E l'emergenza è scattata anche per la Roncadin di Meduno. Esattamente come nell'ottobre scorso - il maltempo aveva causato lo stesso tipo di danno e disagio negli undici Comuni - anche colosso delle pizze surgelate dovrà organizzarsi con le autocisterne. In azienda già ieri mattina stavano predisponendo l'arrivo delle mega-contenitori d'acqua in modo da garantire la produzione per questa mattina. Agosto è un mese in cui la produzione è al massimo regime: circa 400 mila le pizze prodotte giornalmente.
Fortemente colpita anche la zona della Carnia. Solo nel tardo pomeriggio di ieri è stata riaperta la strada statale 52 per l'Austria, nel tratto tra Paluzza e Monte Croce Carnico. Ma vigili del fuoco e Protezione civile lavoreranno anche oggi e domani per sgomberare strade e rimettere in sicurezza la circolazione.
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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