Un milione di poveri in più Aumento maggiore a Nord I consumi come 20 anni fa

Venerdì 5 Marzo 2021
Un milione di poveri in più Aumento maggiore a Nord I consumi come 20 anni fa
IL RAPPORTO
ROMA Un milione in più in povertà assoluta nel 2020: 225mila famiglie e un calo record dei consumi che tornano a 21 anni fa. Eccoli gli effetti della pandemia sugli italiani sferzati da una perdita che ha colpito maggiormente chi già arrancava (famiglie monogenitoriali, con figli numerosi e i minori) ma che questa volta ha intaccato più il Nord produttivo. A questo punto, secondo le stime preliminari dell'Istat, le persone in povertà assoluta sono 7,4 milioni, il 9,5% della popolazione, quasi un italiano su 10. Erano il 7,7% l'anno precedente.
MEGLIO GLI ANZIANI
Le famiglie con figli minori sono colpite maggiormente dalle conseguenze della crisi, con un'incidenza di povertà assoluta che sale all'11,6%, mentre la povertà tra i minori di 18 anni sale da 11,4% a 13,6% - il valore più alto dal 2005 - per un totale di 1 milione e 346mila bambini e ragazzi poveri. Si salvano gli ultra sessantacinquenni che anche questa volta sembrano andati in soccorso ai figli: la percentuale di famiglie con almeno un anziano in condizioni di povertà è quasi stabile mentre dove gli anziani non sono presenti l'incidenza sale dal 7,3% al 9,1%. L'aumento della povertà coinvolge di più le famiglie con la persona di riferimento occupata e il Nord passato dal 5,8% al 7,6% a livello familiare e dal 6,8% al 9,4% in termini di individui, anche se al Sud si conferma l' incidenza di povertà maggiore, il 9,3%, delle famiglie e l'11,1% delle persone. Il Centro se la cava meglio con un'incidenza per le famiglie al 5,5%.
Per i consumi non è andata meglio: il Paese è tornato ai livelli del 2000 con una spesa media mensile scesa a 2.328 il 9,1% in meno rispetto ai 2.560 euro del 2019, sostanzialmente in linea con la diminuzione generale del Pil: hanno tenuto solo i consumi alimentari con diminuzioni drastiche per servizi ricettivi e di ristorazione (-39,0%), ricreazione, spettacoli e cultura (-26,5%), trasporti (-24,6%) e abbigliamento e calzature (-23,2%).
«Dati drammatici» sottolinea il neo leader della Cisl Luigi Sbarra. «Un costo sociale altissimo che l'Italia sta pagando all'emergenza Covid, perfino peggiore di quello causato dalle crisi finanziarie», ricorda la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini, mentre da Leu Stefano Fassina chiede di potenziare il reddito di cittadinanza.
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