Ululati razzisti in tribuna la squadra lascia il campo a due minuti dalla fine

Lunedì 15 Novembre 2021
Ululati razzisti in tribuna la squadra lascia il campo a due minuti dalla fine
IN CAMPO
GRANZE (PADOVA) Cori razzisti dagli spalti contro il giocatore di colore della squadra avversaria, che si ritira negli spogliatoi per protesta. I tifosi lanciano un fumogeno in campo e infine l'arbitro sospende la partita per abbandono del campo. Ma non finisce qui: quando i calciatori ospiti salgono sul loro pulmino, i tifosi di casa intonano nuovamente in coro offese. Tanto che devono intervenire i carabinieri. Succede nel campionato di seconda categoria padovano. Nell'occhio del ciclone il match di ieri tra Ads Granze e Polisportiva Tribano. L'episodio, di cui l'Aia, associazione italiana arbitri, ha informato il comitato veneto della Figc, è avvenuto sul 3 a 3, al terzo dei cinque minuti di recupero concessi dal direttore di gara.
LA PARTITA
Mancavano un paio di minuti al termine della partita quando questa viene interrotta dall'arbitro con triplice fischio finale. Il dirigente del Tribano Emanuele Decilesi racconta quei concitati momenti: «C'è stato un coro razzista chiaro, sentito da tutti, di due o tre persone nei confronti di un nostro giocatore, Dhiedhiou Moussa. Negli attimi successivi i suoi compagni hanno richiamato l'arbitro (Alessandro Grigio, ndr), che ha fermato il gioco per ascoltarli. L'arbitro ha detto che ha sentito chiaramente l'insulto razzista (avrebbero mimato il verso di una scimmia, ndr). I ragazzi si sono subito indignati e, per rispetto nei confronti di Dhiedhiou Moussa e di altri loro compagni di colore in campo, hanno deciso di abbandonare il terreno di gioco e recarsi negli spogliatoi».
«L'arbitro, nel mentre il Tribano entrava negli spogliatoi sotto la tribuna, ha decretato la fine della partita con il triplice fischio. Volavano insulti di ogni genere da parte dei tifosi del Granze. Una volta fatta la doccia e usciti dagli spogliatoi, come se non bastasse, i nostri giocatori sono stati offesi e minacciati da un gruppetto di tifosi, probabilmente quegli stessi tifosi del Granze autori del coretto razzista».
I CARABINIERI
A quel punto, come racconta ancora Emanuele Decilesi, «un mio giocatore di colore ha pensato, sentendosi minacciato, di chiamare i carabinieri e indicare le persone che avevano cercato di aggredirlo, per fortuna trattenute da personale di entrambe le società. Probabilmente ci daranno la partita persa a tavolino. Al momento del ritiro della squadra dal campo ne eravamo consapevoli, ma è già un po' di volte che ci capitano situazioni del genere e stavolta abbiamo deciso di non passarci sopra. Anche perché questo episodio è stato molto pesante, e non vogliamo più passare per quelli che chiudono le orecchie facendo finta di niente. Ci siamo confrontati in spogliatoio appena rientrati, ed eravamo tutto d'accordo sulla decisione presa». A termine partita, «insieme a un dirigente del Granze abbiamo chiesto all'arbitro il motivo del triplice fischio. Ci ha detto che era per l'abbandono del campo da parte del Tribano».
I responsabili del Granze si dissociano dal comportamento dei loro tifosi: «La Società negli anni scorsi ha sempre avuto giocatori di colore senza che sia mai avvenuto un episodio di questo genere. L'Atletico Granze è concretamente impegnato da molti anni nel contrastare il razzismo e ogni forma di discriminazione».
Marina Lucchin
Davide Zaghetto
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