VENEZIA Non basta più il Green Pass a Palazzo Ferro Fini. Al termine della seduta di ieri, il presidente Roberto Ciambetti ha annunciato che il Consiglio regionale tornerà a riunirsi martedì e mercoledì prossimi, quando agli eletti, ai dipendenti e agli ospiti non sarà richiesto di esibire solo la certificazione verde, ma anche il referto di un tampone con esito negativo. Di fronte alla circolazione del virus, spesso in forma asintomatica, è stato deciso di sottoporre l'intera istituzione a uno screening. Lo stesso controllo sarà ripetuto anche alla fine di agosto, vale a dire al rientro dalle ferie dei politici e del personale. In tema di Covid è passato all'unanimità il progetto di legge statale, firmato dal forzista Alberto Bozza, a sostegno degli impianti sportivi nel post-emergenza: la proposta è che gli enti locali rinegozino le concessioni con i gestori. Con 37 voti favorevoli e 9 contrari, inoltre, è stato approvato il rendiconto generale 2020. «Preoccupa la scarsa propensione agli investimenti nonostante l'emergenza», ha detto la dem Vanessa Camani. «Per le opposizioni risultati sempre scontati, noi lavoriamo per 5 milioni di veneti», ha ribattuto lo zaiano Alberto Villanova. Infine con 45 sì è stato modificato il Programma di sviluppo rurale, per garantire i pagamenti fino al 2023. «Dei 392 milioni stanziati dal Governo, oltre 58 saranno di cofinanziamento regionale», ha evidenziato l'assessore leghista Federico Caner. (a.pe.)
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