Treni cancellati, è caos nelle stazioni: lunghe attese e migliaia restano a terra

Lunedì 3 Agosto 2020
LA GIORNATA
ROMA Migliaia di passeggeri rimasti a terra, lunghe attese (e tanti dubbi) nelle stazioni, folla soprattutto sui regionali diretti al mare. Tra i rigorosi controlli agli ingressi (per la misurazione della temperatura) e il disorientamento dei viaggiatori, la domenica sui treni è trascorsa all'insegna dei disagi, nonostante l'assenza dei pendolari (vista la giornata festiva) e la minore propensione generale, quest'anno, a utilizzare il trasporto pubblico per spostarsi verso i luoghi di vacanza. Dopo la marcia indietro del Governo - nel giro di 24 ore - sul via libera all'occupazione di tutti i posti a sedere, Trenitalia e Italo si sono trovare a fronteggiare una situazione molto complicata, cercando soluzioni d'emergenza per limitare il caos negli scali ferroviari e ricollocare o rimborsare il maggior numero di passeggeri.
A TERRA
Solo Italo - che ha cancellato otto treni della mattina e numerosi biglietti anche per il pomeriggio - ha stimato di aver lasciato a terra ottomila persone. Cancellati ad esempio i tre collegamenti fra Milano e Ancona, vale a dire quelli con tutte le località di mare della riviera romagnola, proprio nei giorni in cui molti partono per le ferie agostane. Trenitalia, dal canto suo, ha inviato una mail ai viaggiatori, avvisandoli che si atterrà alle nuove disposizioni previste dall'ordinanza firmata sabato dal ministro della Salute Roberto Speranza. A Roma, i desk informativi allestiti alla stazione Termini sono letteralmente presi d'assalto: «Anche sui regionali si viaggia a posti alternati», assicurano gli addetti, ma alcuni passeggeri in arrivo da Civitavecchia lamentano «l'assenza di controlli a bordo sul distanziamento, non essendoci posti assegnati». Lombardia, Liguria e Piemonte, invece, confermano le loro posizioni: sul trasporto regionale si viaggia al completo senza distanziamento.
I PROBLEMI
I disagi maggiori riguardano chi aveva acquistato biglietti per i treni ad alta velocità: «Ho viaggiato per tre ore nell'intercapedine tra due carrozze, visto che con il distanziamento non c'erano posti per tutti», racconta Giovanna Guarnieri, in arrivo a Roma proveniente da Milano. «Il nostro treno è stato cancellato, ora perderemo i primi giorni di vacanza», sbotta Luigi Fratello, a Termini con la famiglia in attesa di partire per il Trentino. Lunghe file anche alla stazione centrale di Milano. «Il governo poteva organizzarsi prima», dice qualcuno dalla fila, che però è rimasta ordinata. Nello scalo lombardo la situazione è stata tranquilla per tutto il giorno, nonostante questo sia il periodo della partenza per le vacanze.
I RIMEDI
Le aziende di trasporto, intanto, cercano soluzioni. Italo, si legge in una nota, «si è già attivata per rimborsare i passeggeri nel più breve tempo possibile e sta lavorando per ridurre al minimo eventuali disagi per i prossimi giorni, confidando nella comprensione dei suoi clienti». Trenitalia invece sta organizzando convogli straordinari - come il Frecciarossa di ieri mattina da Roma a Salerno - e anche pullman sostitutivi, per non lasciare a piedi gli utenti che risultavano in soprannumero rispetto al 50 per cento della capienza dei treni prevista dall'ordinanza.
LA POLEMICA
Lo stop and go sul distanziamento ha messo nuovamente in evidenza le diverse posizioni sul tema. Speranza nega contrasti all'interno dell'esecutivo, con il portavoce Nicola Del Duce che parla di «piena condivisione e con l'obiettivo di tutelare la sicurezza dei viaggiatori». Ma le posizioni delle Regioni sono varie: il governatore della Liguria Giovanni Toti è preoccupato che si blocchi il suo territorio: il ministro della Salute e quello dei Trasporti «da ore litigano ma evidentemente - scrive su Twitter - su una cosa sono d'accordo: bloccare la Liguria. Prima con le autostrade, ora con i treni». Ma Speranza non intende fare marcia indietro. «È giusto che sui treni restino in vigore le regole di sicurezza applicate finora», ribadisce sui social. «Un grande caos» sintetizza Stefano Malorgio, segretario nazionale della Filt Cgil, contrario al via libera all'occupazione completa dei posti a sedere sui treni.
Fabio Rossi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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