Tre milioni di studenti da oggi a casa in Dad ma gli aiuti non ci sono

Lunedì 1 Marzo 2021
LA SITUAZIONE
ROMA Il 4 marzo 2020, mentre l'epidemia dilagava nel Paese, il governo sospendeva l'attività didattica in tutte le scuole del territorio nazionale. Uno stop che seguiva quello già deciso per la Lombardia e altre Province e che sulla carta sarebbe dovuto terminare il 15 marzo. Com'è noto, le cose sono poi andate diversamente. A un anno di distanza la situazione è più variegata ma comunque preoccupante: da oggi circa 3 milioni di studenti dalla materna alle superiori, oltre un terzo del totale, saranno impegnati a casa nella didattica a distanza. E per molti genitori si pone quindi il problema di come far fronte a questo stato di cose: con il prossimo decreto dedicato ai sostegni all'economia andranno rifinanziate misure come il congedo parentale straordinario e i voucher per le baby sitter. Andrà anche confermato il diritto di padri e madri a lavorare in smart working se necessario. Assicurazioni in questo senso sono venute da Elena Bonetti, ministro per le Pari opportunità e la Famiglia, che ha spiegato come le nuove misure dovranno essere retroattive.
DIFFERENZE
La mappa della situazione scolastica l'ha disegnata il sito specializzato Tuttoscuola. Anche con la regola generale che vede i ragazzi in presenza dalla materna alle medie e quelli delle superiori in Dad al 50%, il quadro è molto differenziato tra le varie Regioni e anche all'interno di alcune di esse, per la presenza di zone rosse anche a livello di singolo Comune. Ai due estremi ci sono Sardegna e Campania: la prima avendo conquistato lo status di zona bianca può permettersi di tenere in presenza tutti i suoi 207.268 alunni. In Campania invece il presidente Vincenzo De Luca ha previsto la chiusura di tutte le scuole, per i casi di contagio riferibili alle varianti e in coincidenza con la vaccinazione del personale: seguiranno le lezioni da casa quasi un milione di ragazzi. Stessa situazione per le Regioni di colore rosso: Alto Adige, Basilicata e Molise: complessivamente oltre 273 mila studenti.
In Abruzzo potranno andare in classe i bambini della scuola dell'infanzia mentre tutti gli altri, circa 145 mila, avranno a disposizione solo la Dad. In Puglia invece, a seguito di un'ordinanza regionale che ha avuto il via libera del Tar, le lezioni a distanza riguarderanno i circa 340 mila ragazzi di medie e superiori. Nelle Marche sono poi in Dad il 100% degli studenti delle superiori.
Si scende poi a livello delle Province che hanno adottato restrizioni o sono in zona rossa: Brescia, Bologna, Ancona, Macerata, Pistoia e Siena. E nella stessa situazione ci sono alcuni Comuni del Lazio. Si arriva così al totale di 3 milioni di studenti impegnati nella didattica a distanza, mentre poco meno di 5 milioni e mezzo potranno andare nelle loro aule.
Insomma è una situazione che pur se non paragonabile a quella dello scorso anno, richiede a molti genitori di cambiare l'organizzazione familiare, spesso sospendendo o limitando l'attività lavorativa. Purtroppo però per la maggior parte degli interessati non è possibile fruire degli strumenti già messi a disposizione per i ragazzi fino a 14 (o 16) anni ovvero il congedo retribuito al 50% o in alternativa i voucher per acquistare le prestazioni di baby-sitter, il cui finanziamento è nella maggior parte dei casi scaduto lo scorso 31 dicembre. Queste forme di aiuto sono in realtà possibili in base ai vari decreti Ristori solo nelle zone rosse, ma nel frattempo anche il sistema dei colori è cambiato per cui ad esempio va colmata la lacuna delle aree arancione scuro per le quali l'intervento da parte dello Stato non è al momento previsto.
L'AUTORIZZAZIONE
Ecco perché tutta la materia dovrà essere affrontata e ridefinita con il prossimo provvedimento governativo, la cui approvazione però non è ancora imminente: se ne potrebbe parlare a cavallo del prossimo fine settimana. Sul tavolo ci sono i 32 miliardi di ulteriore indebitamento per il 2021, già autorizzati dal Parlamento. Come ha spiegato la ministra Bonetti, i nuovi interventi a sostegno delle famiglie dovranno avere carattere retroattivo per coprire anche i periodi già trascorsi nei quali i genitori si sono dovuti arrangiare diversamente (ad esempio ricorrendo alle ferie).
Luca Cifoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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