Torna a casa da scuola Molestata dai profughi

Venerdì 14 Aprile 2017
Torna a casa da scuola Molestata dai profughi
L'ha presa per un braccio, strattonata e fatta cadere a terra. Lei è una 17enne di Cavarzere, lui è un migrante nigeriano ventenne della ex base di Conetta di Cona.
Un episodio che ha fatto scattare le indagini dei carabinieri, allertati dal padre della giovane, e che ha scatenato l'ennesima ondata di polemiche attorno all'hub che accoglie oltre un migliaio di richiedenti asilo. Il ricordo del tentato stupro davanti alla base di Bagnoli, quando il 17 marzo scorso una 40enne della zona venne trascinata in un campo e quasi violentata da un ospite della base, è ancora vivo. Il caso di Cavarzere, però, non sembrerebbe avere la stessa matrice.
Mercoledì pomeriggio, ore 17. La ragazzina sta tornando a casa, nella minuscola frazione di Rottanova, percorrendo il sentiero lungo l'argine. Qui, incontra un gruppo di giovani nigeriani. Sono una ventina, arrivano dalla base: per loro è semplice raggiungere quell'angolo così isolato e tranquillo rispetto al bailamme del centro accoglienza. É sufficiente attraversare le campagne, Rottanova si trova proprio al confine con Conetta.
La ragazza passa oltre ma il gruppetto le dice qualcosa in inglese, la invita a restare con loro. Lei tira dritto e, per tutta risposta, uno dei giovani africani la prende per un braccio e la fa cadere. Lei si divincola e torna a casa. Il padre, su tutte le furie, sporge denuncia ai carabinieri. «Non è un altro caso Bagnoli - sottolinea il sindaco di Cona, Alberto Panfilio - questo episodio non c'entra con la violenza sessuale, si avvicina di più al bullismo. Resta un problema perché questo gruppetto dà ovviamente fastidio e qualcosa va fatto». Non saranno stupratori, non saranno spacciatori, ma il fatto che importunino chi passeggia lungo l'argine, chiaramente, non può essere ignorato.
«Il fatto è grave, poteva sicuramente succedere di peggio - aggiunge il sindaco di Cavarzere, Henri Tommasi - è un campanello d'allarme sociale anche se va detto che finora non era mai successo nulla del genere». Certo è che il caso Conetta si sta allargando. La questione ormai interessa non più solo il Comune che accoglie quell'esercito di migranti, ma anche i territori limitrofi. Come il Comune di Agna, nel Padovano, o appunto quello di Cavarzere. Perché gli ospiti non possono essere confinati come carcerati negli angusti spazi dell'ex base missilistica. E qualcuno, uscendo, finisce per mettersi nei guai.
«Ho parlato con il padre della ragazzina - aggiunge Panfilio - ma vorrei che si facesse attenzione a non fraintendere il fenomeno. Parliamo di una trentina di teste calde, su un migliaio è una proporzione quasi fisiologica. Vorrei che si evitasse di strumentalizzare l'episodio e gradirei che le forze dell'ordine informassero noi sindaci su questioni come questa, anziché nasconderci informazioni che potrebbero di esplodere in forme esasperate di allarmismo».
Allarmismo o meno, c'è chi si è già mosso per prendere posizione. La Lega Nord ha organizzato un sit in di protesta, oggi pomeriggio alle 15, al ponte di Rottanova.
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