Terapie intensive piene sale l'indice di contagio il Cts valuta le chiusure

Martedì 9 Marzo 2021
LA GIORNATA
ROMA Una stretta alle regole nelle Regioni o nelle aree dove è più forte la circolazione del virus è imminente. Restrizioni ancor più drastiche nelle zone rosse, ma il criterio delle fasce resta e un nuovo lockdown nazionale, in stile marzo dello scorso anno, non è alle viste. La pressione del Cts e della Cabina di regia è però forte e una sua convocazione con i capidelegazione è possibile che avvenga oggi, soprattutto se il ministero della Salute intende cambiare alcuni parametri per valutare l'indice Rt che potrebbe far cambiare colore a molte regioni.
LA CURA
Le ipotesi sul campo per nuove chiusure sono tante e a farle sono i componenti del Cts e della cabina di regia che si dividono tra coloro che vorrebbero l'Italia tutta in zona rossa (Sardegna compresa), coloro che vorrebbero anticipare il coprifuoco alle sette di sera, altri che pensano sia opportuno chiudere tutti in casa nei fine settimana. Una babele di proposte più o meno suggestive che si scontrano con il dpcm varato solo qualche giorno fa proprio sulla base dei suggerimenti del Cts e che il governo si propone di esaminare con cura ma senza isterismi. Compresa la possibilità di far scattare in automatico la zona rossa laddove venga superato il rapporto dei 250 casi ogni 100 mila abitanti. Quanto pesino sulle scelte le sensibilità dei partiti è difficile dirlo anche se ieri Berlusconi ha invitato Draghi a «garantire scelte chiare, coerenti, con adeguato anticipo» e Salvini ha sostenuto che «un nuovo lockdown senza vaccini non serve a niente».
Oggi si riunirà ancora una volta il Cts, ma prima del fine settimana è difficile possano esserci novità anche perché il nuovo Dpcm ha istituito un tavolo presso il ministero della Salute, al quale partecipano i ministri Speranza e Gelmini e le Regioni che sceglieranno solo giovedì i propri rappresentanti.
Le proiezioni che circolano tra gli esperti del Ministero della Salute sono alla base della richiesta di restrizioni più severe, ancora più dei dati del report settimanale o di quelli giornalieri. Ieri, al di là del superamento del drammatico limite psicologico dei 100mila morti per Covid, c'è stata una timidissima frenata nella velocità della crescita del numero dei nuovi casi. Però c'è stata anche una pericolosa impennata dei ricoveri (più 782): attualmente negli ospedali italiani ci sono 24.531 pazienti Covid, di cui 2.700 in terapia intensiva. Dal 21 dicembre non si registrava un dato così alto. Con il ritmo di crescita di questi giorni (anche ieri altri 231 nuovi ricoveri in rianimazione) si raggiungerà preso il picco di 4.000 che era stato toccato nella prima fase della pandemia. Non solo: se si guarda l'indice di trasmissione nazionale, che nel report era a 1,07, ma sulla base di dati di 7-10 giorni fa, i calcoli sulla situazione attuale ipotizzano almeno 1,2-1,3. Anche su base regionale l'Rt del Lazio reale rischia di raggiungere quel livello (oggi è sotto a 1), stesso ragionamento per il Veneto. In linea di massima, salvo poche eccezioni come la Sardegna, quasi tutte le Regioni hanno l'Rt sopra 1. Inoltre, le varianti stanno correndo: paradossalmente ormai non preoccupa più quella inglese, perché è già la dominante, ma quella brasiliana, per la quale sono stati segnalati casi ora anche nel Lazio, sia nelle zone confinanti con l'Umbria (dove c'è stata la diffusione maggiore di queste varianti), sia in provincia di Frosinone.
«Bisogna chiudere ora - è la tesi che circola tra gli esperti e a cui anche Speranza crede - per avere qualche settimana a disposizione per vaccinare molte persone». Le spinte a provvedimenti più rigorose erano cominciate prima, un mese fa, con il consulente del ministro, il professor Walter Ricciardi; ora, sia pure con sfumature differenti, arrivano anche dal Comitato tecnico scientifico e dalla Cabina di regia (formata da dirigenti del Ministero della Salute come il professor Gianni Rezza e dai vertici dell'Istituto superiore di sanità).
Marco Conti
Mauro Evangelisti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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