Terapia intensiva, aumentano i ricoveri Chiusure circoscritte in piccoli centri

Lunedì 28 Settembre 2020
IL FOCUS
ROMA Riaprono i reparti Covid e le terapie intensive degli ospedali tornano a riempirsi, anche se la diffusione del contagio in Italia continua a rimanere stabile. «I casi aumentano molto lentamente e la nostra situazione è migliore rispetto agli altri paesi europei - dichiara il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri -. Il sistema non è sotto pressione». I numeri sembrano dargli ragione: i contagi restano sotto quota 1.800, ma con circa 17 mila tamponi in meno del giorno precedente, come spesso accade durante il weekend, e sono 17 le vittime. Eppure si affacciano le chiusure a livello locale, piccoli lockdown come in alcuni paesi del Nuorese, in Sardegna. E il presidente della Campania Vincenzo De Luca, che ha minacciato una quarantena generalizzata se la curva continua a salire, ha imposto il test obbligatorio all'aeroporto di Napoli per chi torna dall'estero.
Dal bollettino del ministero della Salute emerge che si sono registrati 1.766 nuovi casi nelle ultime 24 ore, a fronte dei 1.869 del giorno precedente. I morti sono un totale di 35.835. Sono stati effettuati 87.714 contro i 104.387 tamponi di sabato e gli oltre 107 mila di venerdì. I casi totali dall'inizio della pandemia arrivano quindi a quota 309.870, di cui oltre 100 mila solo in Lombardia e 35 mila in Piemonte ed Emilia Romagna. I guariti sono 224.417.
I RICOVERI
Per quanto riguarda la situazione negli ospedali, aumentano i ricoveri in terapia intensiva: sono 7 in più, confermando una tendenza ormai in peggioramento da settimane. Attualmente sono quindi 254 le persone che hanno bisogno della massima assistenza nelle strutture ospedaliere del Paese, di cui 38 nel Lazio, 31 in Lombardia e 30 in Campania. I reparti sono vuoti solo nella provincia autonoma di Trento, a Bolzano e in Valle D'Aosta. Male anche i ricoveri con sintomi: dai 2.746 registrati fino due giorni fa, ieri si è arrivati a 2.846: 100 in più in un solo giorno. Tra le regioni con nuovi casi in testa la Campania con 245, poi la Lombardia 216, quindi il Lazio 181, spicca la Sardegna che ne fa registrare 139 in più. E proprio nell'isola, passata da Covid free virtuale all'estate angosciosa dei positivi della movida, si susseguono le chiusure a livello locale. Dopo Orune, il paese di 2.300 abitanti in semi-lockdown per l'impennata di infetti, nel Nuorese ora a preoccupare è Gavoi. È risultato positivo al Covid anche un parroco in provincia di Lucca, e la cosa ha destato parecchia preoccupazione a livello locale, visto che nel fine settimana aveva celebrato parecchie cresime.
SALE LO STRESS
L'emergenza legata al virus sta avendo forti ripercussioni a sulla psiche degli italiani. Cresce lo stato di ansia. «L'indice di stress prima della pandemia era in media 49 - spiega David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi -. Da allora lo scenario è cambiato, tranne il post lockdown con 53, siamo sempre sopra 10-15 punti. L'ultima rilevazione ci dà un indice di 58 con il 34% della popolazione a livelli di stress elevato. Le cause principali sono l'emergenza Covid (54%), le preoccupazioni per l'economia (44%), le condizioni lavorative (37%), l'organizzazione famiglia/lavoro e le relazioni con partner e figli (26%). Un quadro allarmante ma comprensibile alla luce della situazione complessiva. Che rivela un problema rimasto sinora inascoltato nei provvedimenti pubblici».
C. Man.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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