Telecamere, taxi e sherpa via al G20 della ripartenza

Giovedì 8 Luglio 2021
L'EVENTO
VENEZIA Sessantadue delegazioni dei ministri dell'Economia e dei governatori delle banche centrali dei venti paesi più industrializzati al mondo, distribuite in otto hotel del centro storico. Numeri e logistica del G20 che parte in via ufficiale alle 11.30 di stamattina negli spazi dell'Arsenale di Venezia, chiamati a ospitare il secondo evento in ordine di importanza tra gli appuntamenti del G20 sotto la presidenza italiana, dietro solo al summit dei capi di Stato in programma a Roma a ottobre.
Un incontro iniziato ieri con i primi faccia a faccia tra i vari sherpa delle delegazioni e che per la città d'acqua rappresenta il volano di una ripartenza con la quale mettersi alle spalle venti mesi di sofferenza, iniziati la notte dell'Aqua Granda del 12 novembre 2019 e proseguiti nel tunnel della pandemia da coronavirus.
L'INIZIO
Ieri Venezia, protetta da 1.500 agenti delle forze dell'ordine con centrale operativa nella sede della polizia locale al Tronchetto, visionata da oltre 500 telecamere tra calli e campielli (30 sono state aggiunte in occasione del summit) e osservata dall'alto dagli elicotteri, ha accolto l'arrivo delle delegazioni. Atterrati al Marco Polo, i potenti della terra e i propri scudieri hanno trovato ad attenderli i taxi veneziani requisiti dall'organizzazione del G20 e messi a disposizione dei partecipanti al summit. A Venezia, negli otto hotel che li ospitano, sono arrivati attraverso il canale di Tessera e gli stessi taxi, scortati dalle forze di polizia, saranno i loro mezzi di trasporto durante tutti i quattro giorni del forum.
BLACK BLOC
Il giorno caldo sarà soprattutto sabato quando alle 14.30 è convocata alle Zattere - luogo da anni deputato a ospitare i manifestanti No navi - la riunione degli appartenenti al movimento Wew are the tide per «una marea che si alza contro il meeting della finanza». Sono attese persone da tutto il Veneto e non solo, ma il vero timore è che si uniscano alle manifestazioni di dissenso pacifico anche degli antagonisti violenti sia nazionali che dall'estero.
Anche perché il G20 veneziano cade a vent'anni esatti dai fatti del G8 di Genova e la possibilità di sfruttare una tripla visibilità mondiale (il G20, Venezia e l'anniversario) potrebbe essere una delle cause scatenanti di una manifestazione violenta. A preoccupare anche quanto sta emergendo dall'inchiesta sul maltrattamento dei detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere: i fatti potrebbero rappresentare il pretesto sbandierato da violenti per attaccare le forze dell'ordine. In queste ore la questura sta decidendo se accettare la manifestazione alle Zattere o spostarla in un altro luogo della città.
I CANCELLI E I DIVIETI
«Non vogliamo una città chiusa, Venezia sarà aperta» ha scandito il prefetto Vittorio Zappalorto. Ma qualche precauzione è stata inevitabile: per quanto riguarda la Venezia pedonale, solo la zona dell'Arsenale è stata recintata con dei cancelli in ferro e si entra ed esce solo con pass e solo se residenti o lavoratori. Sono stati poi chiusi alla navigazione 11 rii nell'area del summit, spostate 450 imbarcazioni e individuati dei canali percorribili (ma solo dai residenti) per il diporto. Chiusa l'area del bacino di San Marco dalle 8 alle 10 e dalle 16 alle 18. Diviso a metà il canale della Giudecca: uno spazio per i residenti ma solo per raggiungere i canali per il diporto e il resto off limits.
I TEMI
Tassazione internazionale, transizione green, digitalizzazione ma anche preparazione per fronteggiare future pandemie. Il vertice arriva dopo la storica intesa sulla tassazione globale minima siglata con il coordinamento dell'Ocse da 130 Paesi su 139 e che sarà uno dei temi al centro dei lavori. L'accordo sarà recepito a Venezia.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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