Tasse, rinviate ad aprile le scadenze di fine anno e spunta la cancellazione

Lunedì 30 Novembre 2020
IL PROVVEDIMENTO
ROMA La novità dell'ultimo minuto è un fondo per cancellare le tasse sospese quest'anno alle imprese con cali di fatturato e il cui pagamento è stato rinviato ad aprile del prossimo anno. A prevederlo è l'articolo 22 della bozza del decreto ristori quater entrate in cdm la scorsa notte. Una norma ancora senza cifre, ma nel fondo potrebbero confluire i 3,8 miliardi già stanziati per i ristori del prossimo anno oltre a quelli che arriveranno con il prossimo scostamento di gennaio. Insomma, il quarto e ultimo decreto ristori prova a gettare lo sguardo oltre il 31 dicembre. Anche perché uno dei paradossi è che il decreto, nato per aiutare le imprese in difficoltà per le chiusure decise dal governo, sarà in parte pagato dalle stesse imprese. Quasi tre miliardi e mezzo degli otto miliardi dello scostamento chiesto dal governo, arriveranno dal fondo per il pagamento dei debiti commerciali arretrati della pubblica amministrazione. Il governo aveva stanziato 12 miliardi per permettere a Regioni, Enti locali e aziende sanitarie, di saldare i loro arretrati con le imprese. Soldi dati a prestito a un tasso bassissimo ma che le amministrazioni pubbliche hanno chiesto in una percentuale bassissima. Così il fondo per saldare i debiti è diventato un bancomat per il governo. Per il resto il decreto esaminato nel consiglio di questa notte, ha confermato tutte le anticipazioni della vigilia.
LE LINEE
La misura principale è lo slittamento del versamento delle tasse (acconti Irpef e Irap di novembre, e Iva di dicembre) al prossimo 30 aprile per tutte le imprese, a prescindere se si trovino in zona rossa, gialla o arancione, che hanno subito un calo di fatturato del 33% nel primo semestre di quest'anno rispetto al primo semestre dello scorso anno e che abbiano un fatturato inferiore a 50 milioni di euro. La stessa proroga dei versamenti al 30 aprile 2020, vale anche per tutte le imprese che si trovano in zona rossa e sottoposte a chiusura perché ricomprese nei codici Ateco indicati dal governo. Per loro lo slittamento delle tasse ci sarà a prescindere dalla perdita di fatturato. Siccome alcune Regioni stanno per passare dalla zona rossa a quella arancione o gialla, dovrebbe esserci una sorta di clausola di salvaguardia ricomprendendole tra quelle che hanno diritto allo slittamento delle tasse. E diritto analogo ci sarà anche per i bar e i ristoranti che si trovano in zona arancione. Un altro capitolo riguarda la riscossione e le rateizzazioni. Innanzitutto slitta a marzo il pagamento di dicembre della maxi rata della rottamazione fiscale-ter (si sarebbero dovute pagare quattro rate in una volta sola) e slitta anche l'appuntamento alla cassa con il saldo e stralcio. Altra misura riguarda la riapertura delle rateizzazioni dei debiti fiscali per chi è decaduto dal beneficio perché non ha versato le rate precedenti. Potrà accedervi chi è decaduto dai vecchi piani prima del 17 marzo, data di entrata in vigore del primo decreto anti crisi. I contribuenti che si trovano in questa situazione potranno presentare una nuova domanda di rateizzazione. Da quel momento potranno beneficiare anche del blocco delle ipoteche e delle ganasce fiscali. Blocco che sarà automatico, ossia non sarà necessario dimostrare la propria condizione di difficoltà economica, se il debito rateizzato non supera i 100 mila euro.
IL MECCANISMO
Ci saranno poi mille euro di indennizzo per i lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, e 800 euro per quelli dello sport. Ma il decreto è stato imbottito di molte altre norme. Ci sono 500 milioni di aiuti al settore delle fiere e dei convegni, 250 milioni per abbattere i debiti delle regioni a statuto ordinario, il rinvio del pagamento del Preu, il prelievo unico erariale, per le aziende concessionarie delle slot machine. Intanto ieri il ministro dello sport Vincenzo Spatafora ha detto di sostenere il rinvio degli oneri fiscali per il calcio.
Andrea Bassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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