Tamponi a tappeto campagna anti-virus in Veneto: saranno ventimila al giorno

Martedì 24 Marzo 2020
IL PROGETTO
VENEZIA Immaginate una piramide. La base sono le persone positive al coronavirus, ma senza alcun sintomo, ignare di essere portatrici dell'infezione. Man mano che si sale si trovano i malati, quelli ricoverati nelle aree non critiche. In cima, la punta della piramide, i più gravi, attaccati a un tubo in terapia intensiva. L'obiettivo è allargare sempre di più la base di questa piramide sanitaria, trovare tutti i positivi al Covid-19 e isolarli così da interrompere la trasmissione del contagio. E, di conseguenza, assottigliare la punta, ossia svuotare le terapie intensive.
L'immagine della piramide l'ha data il rettore dell'Università di Padova Rosario Rizzuto, intervenuto ieri nella sede della Protezione civile a Marghera alla presentazione di un progetto che farà scuola: i tamponi a cerchi concentrici per bloccare il virus. Il piano si chiama Emergenza Covid-19, interventi urgenti di sanità pubblica ed è il frutto di un lavoro di squadra. L'idea è venuta al professor Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'Azienda ospedaliera di Padova. Il governatore Luca Zaia l'ha sposato subito. L'università si è messa a disposizione a partire dalla Scuola di medicina diretta da Stefano Merigliano. E subito si è messa a disposizione la Croce Rossa con il comitato regionale di Francesco Bosa.
L'IDEA
«È la pandemia del secolo, il più grande shock dopo la seconda guerra mondiale, vinceremo solo se lavoriamo tutti assieme», ha detto il rettore, che ha ringraziato Crisanti: «In tempi in cui pochi lo dicevano, ha dato l'indicazione: la trasmissione del coronavirus avviene tra persone, bisogna interrompere la trasmissione». È come la fila dei fiammiferi, con le capocchie che si infiammano una dopo l'altra, ma basta togliere un bastoncino e il fuoco si ferma. Perché non tutti sono bloccati in casa, c'è gente che deve lavorare, forze dell'ordine, cassiere dei supermercati, addetti di uffici e attività essenziali. Dunque, ha detto Rizzuto, i positivi bisogna andarli a cercare. «Ovunque, altrimenti avremmo centinaia di migliaia di ignari portatori». «Ogni asintomatico può contagiare 10 persone, e più asintomatici troviamo e isoliamo, più combattiamo la diffusione del virus», ha detto Zaia. Ognuno dovrà fare la sua parte. I cittadini rispettando i divieti delle ordinanze, compresi i 200 metri nelle passeggiatine attorno a casa come disposto da Zaia. Adesso partirà la campagna tamponi grazie anche all'Università che ha messo a disposizione le macchine dei laboratori e a tanti ricercatori che si sono offerti.
I TRE FRONTI
Il piano ideato da Crisanti agisce su tre fronti: i ricoveri ospedalieri per i pazienti che hanno bisogno di cure; i cittadini che, disciplinati, restano a casa ed evitano di farsi contagiare; la sorveglianza attiva nei confronti di chi, sottoposto al tampone, risulta positivo. «Dobbiamo andare a stanare le persone che inconsapevolmente possono trasmettere la malattia». E poi agire con il metodo dei cerchi concentrici. Si trova un positivo? Subito tamponi ai familiari, agli amici, al vicinato. Più positivi si beccheranno e più il piano avrà successo: perché andranno tutti in quarantena, saranno sorvegliati a distanza e, soprattutto, non contageranno più nessuno. Quanti tamponi? Crisanti vuole passare dagli attuali 2mila a 4mila per arrivare tra 3-4 settimane a 20mila al giorno. «Più ne scoviamo e meno si ammalano, meno vanno in ospedale e meno si intasano le terapie intensive». Quello che doveva essere fatto in Lombardia, dove invece non si è fatta diagnosi, «una follia» non chiudere le zone rosse come invece è stato fatto a Vo', sbotta Crisanti. Il numero giusto dei contagi in Italia, per il luminare, non è 56mila, ma 600mila.
LA SQUADRA
Nel progetto saranno coinvolte tutte le Microbiologie del Veneto. La Croce rossa darà il supporto logistico nella sorveglianza attiva, con ben 15 squadre. I tirocinii degli studenti che avrebbero dovuto svolgersi presso i medici di medicina generale saranno dirottati sui territori.
Oggi siamo a 65mila tamponi e 15mila persone isolate. Dovranno moltiplicarsi per sconfiggere il virus.
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci