Su contanti e Pos è tregua nel governo La Ue: «Chiarimenti»

Martedì 22 Ottobre 2019
IL CASO
ROMA Un lungo faccia a faccia per cercare di mettere da parte dichiarazioni arrembanti. Ultimatum soffiati e smentiti dagli stessi il giorno dopo. Salti in avanti destabilizzanti. Luigi Di Maio e Giuseppe Conte si incontrano di mattina prima della girandola di incontri che il premier mette in atto sulla manovra e siglano una sorta di tregua armata che guarda ben più in là della legge di bilancio.
IL VERDE
Con un'appendice: qualsiasi fuga in avanti sulla manovra rischia di mettere in difficoltà il premier anche nel suo rapporto con Bruxelles. La settimana, peraltro, è cruciale. Domenica, l'Umbria darà il primo segnale concreto di quanto, agli italiani, piaccia l'esecutivo giallo-rosso. E, non a caso nelle prossime ore saranno tutti, o quasi, nella regione più verde d'Italia.
Colloqui «bilaterali» e poi un vertice di maggioranza. Il presidente del Consiglio e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri siedono a un tavolo i rappresentanti di M5S, Pd, IV e Leu. Non ci sono solo le richieste perentorie dei Cinque stelle, ma anche i desiderata dei singoli partiti, che rischiano di trasformare il percorso parlamentare in un assalto alla diligenza. L'idea con cui si apre il vertice serale a Palazzo Chigi è quella di siglare un accordo che garantisca l'impianto della manovra, così come presentato all'Ue, ma apra ad alcune modifiche al testo da introdurre con emendamenti in Parlamento. Una intesa di massima ci sarebbe sull'idea spostare in avanti nel tempo le multe per chi rifiuti l'uso del pos nell'attesa di un concreto abbassamento delle commissioni e sull'inasprimento del carcere agli evasori oltre i 100mila euro che però IV non vuole. La forfettizzazioni per le partite Iva che godono della flat tax al 15% dovrebbe restare anche se verranno posti limiti alle assunzioni. Il Pd porta a Palazzo Chigi la richiesta di ripristinare il fondo Imu-Tasi per i Comuni e abolire le comunicazioni trimestrali Iva, «per semplificare la vita alle imprese e agli autonomi». Italia viva insiste con l'abolizione di Quota100 ma soprattutto della Sugar tax da 200 milioni. Sia Pd, che Iv e Leu, poi avrebbero dubbi sulla richiesta di M5S di introdurre subito nel decreto fiscale il carcere agli evasori. Conte, che alla sua maggioranza chiede di non deragliare dalla lotta all'evasione, apre il suo «round» di incontri con i partiti. Nel pomeriggio Di Maio torna a Palazzo Chigi con un nutrita delegazione per ribadire le richieste sbandierate nel weekend, dal carcere e confisca per gli evasori, fino allo stop alle multe sui pos. Non risultano invece contatti tra Conte e Renzi. Teresa Bellanova e Luigi Marattin si presentano in serata a Palazzo Chigi con un pacchetto di proposte rilanciate nel weekend dal palco della Leopolda. È soprattutto un problema di metodo, invece, quello che pone Leu: ai cittadini si sta mostrando una litigiosità inammissibile. Dario Franceschini prova a stemperare le tensioni invitando tutti ad avere «buonsenso ed equilibrio, senza risse». Ma il timore che lo scontro si riapra presto resta anche se tutti e quattro i partiti, e lo stesso Conte, sanno di non potersi permettere salti nel buio che porterebbe al voto e ad una sonora sconfitta.
Intanto si apre la partita con Bruxelles, che sta seguendo con attenzione l'evoluzione della preparazione del bilancio, dati i contrasti emersi all'interno del governo. La lettera della Commissione è attesa. La Commissione Ue chiede al ministro dell'economia Gualtieri informazioni e delucidazioni sulla manovra 2020, non essendo chiari molti punti, uno dei quali riguarda le coperture effettive specie in relazione alle entrate da contrasto all'evasione.
Fabrizio Nicotra
Antonio Pollio Salimbeni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci