Spruzza in palestra spray al peperoncino panico e malori

Sabato 18 Maggio 2019
Spruzza in palestra spray al peperoncino panico e malori
IL CASO
PADOVA Cinque ambulanze, seguite da vigili del fuoco e carabinieri. Mattinata da incubo ieri per alunni, professori e genitori all'istituto professionale Ruzza di Padova. Tutta colpa di uno spray al peperoncino spruzzato in palestra poco prima che due classi entrassero per fare educazione fisica. La conseguenza? Venticinque alunni e due docenti portati in ospedale per una sospetta intossicazione. Indagini in corso per capire chi sia il responsabile del gesto: è probabile che si sia trattato di una bravata, compiuta da un adolescente senza pensare alle conseguenze.
Il caos scoppia pochi minuti prima delle nove. Gli alunni e le alunne del corso di moda, quindici e sedici anni, sono appena entrati in palestra. Una ragazzina è la prima a lamentarsi: «Mi bruciano gli occhi». Un amico si accoda: «Mi dà fastidio tenerli aperti». Da quel momento in poi è tutto un coro. «Mi pizzicano le labbra», «Mi gira la testa», «Non riesco a respirare». I professori avvisano la preside e l'allarme parte immediatamente. Quando infermieri e carabinieri arrivano in via Sanmicheli, la causa è già stata individuata dai docenti: è una bomboletta spray al peperoncino. Una ragazzina si rivolge al suo professore: «Io ce l'avevo nella tasca, la porto sempre con me per difendermi in caso di necessità. Qualcuno forse me l'ha rubata». Un'altra studentessa controlla il proprio giubbotto e urla: «Avevo dieci euro in portafoglio, ora non ci sono più».
L'IPOTESI
Molti alunni sono convinti che qualcuno sia intrufolato in spogliatoio, prendendo i soldi i soldi in una tasca e la bomboletta in uno zaino. Spruzzando quello spray per gioco e poi rimettendola al proprio posto.
Venticinque ragazzi, un professore e una professoressa vengono portati nei due ospedali di Padova e in quello di Abano. Nessuno riporta serie conseguenze di salute e nel pomeriggio tutti vengono dimessi. Ma ciò non basta a calmare i genitori. «Mi ha chiamato mia figlia per avvisarmi - spiega Katia Pivato, rappresentante dei genitori -. Le notizie sono state davvero confuse. C'è qualche genitore che nemmeno sapeva in quale ospedale fosse stato portato il proprio figlio. In ogni caso ciò che è successo è molto grave: portare a scuola uno spray al peperoncino è pericoloso. Non si sa mai chi può prenderlo e come può usarlo». Una ragazzina di quindici anni esce dal pronto soccorso e abbraccia la mamma. «In palestra non si respirava, ma nemmeno negli spogliatoi - racconta -. Tanto che abbiamo deciso di prendere i nostri vestiti e andare a cambiarci in aula».
LE INDAGINI
I carabinieri indagano scandagliando anche le immagini della videosorveglianza. La giovane proprietaria dello spray è stata ascoltata e la bomboletta è sequestrata. Un'indagine interna è stata avviata anche da parte dell'istituto, dove ieri mattina i telefoni erano bollenti e non smettevano mai di suonare. «Questo non è un episodio da sottovalutare evidenzia la vice preside Maria Teresa Di Risio Poteva andare diversamente, con conseguenze ben peggiori. Stiamo cercando di capire cosa è successo e anche perché uno spray urticante è stato portato a scuola. Appena sarà tutto più chiaro, prenderemo provvedimenti disciplinari». Un mese fa, sempre a Padova, undici alunni della scuola media Pascoli finirono in ospedale per uno spray urticante spruzzato nei bagni.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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