Spesso, a diventare povere dopo il divorzio, sono le donne. Il copione comune a

Mercoledì 5 Maggio 2021
Spesso, a diventare povere dopo il divorzio, sono le donne. Il copione comune a tante storie è più o meno lo stesso. Lui la lascia dicendo che è in crisi ma che ottempererà sempre ai suoi obblighi di mantenimento. Dopo sei mesi incontra un'altra donna e decide che deve darsi una seconda chance. Il passato diventa un peso, la famiglia precedentemente costruita, un errore di gioventù. E i soldi? Quelli adesso sono necessari per rifarsi una vita. Ai figli penserà la mamma. Ha dovuto fare i conti con un marito in fuga anche Marika R., wedding planner, 52 anni, due figli e un passato che fa ancora tanto male.
Marika, sono trascorsi 10 anni dalla separazione. La ferita brucia ancora?
«A far male sono le conseguenze di un addio che mi ha distrutto psicologicamente e economicamente. Il mio ex marito mi ha lasciato dalla sera alla mattina. Sono sopravvissuta per i miei due bambini che allora avevano uno e due anni. Nei primi mesi il papà è stato comunque presente con i bimbi e mi ha aiutato con le spese. Poi è arrivata un'altra donna con la quale ha avuto subito un figlio. Da allora è sparito e non mi ha più dato neanche un centesimo di mantenimento. Per di più si è venduto casa, garage e macchina e quindi risulta nullatenente. Negli anni l'ho pregato di vedere i bimbi ma dice che non si sente adeguato a fare il padre. Li chiama sì e no una volta al mese».
E stato difficile conciliare il lavoro con la gestione dei figli?
«Ho fatto tanti sacrifici. Ho dovuto lasciare la mia casa perché non riuscivo a sostenere le spese e mi sono trasferita da mia mamma che è pensionata ma mi da una mano. Senza di lei non ce l'avrei fatta. Soprattutto in questo ultimo anno di pandemia. Senza matrimoni io non ho di cosa vivere».
Come hanno vissuto i suoi ragazzi senza il padre?
«Molto male. Hanno avuto entrambi problemi relazionali con i coetanei. Da anni sono in cura per colmare quelle insicurezze e quei timori che la sua assenza ha lasciato. I bambini abbandonati si sentono responsabili, non accettati».
Il suo ex ha capito quanto male ha fatto ai figli?
«Purtroppo no. Agli assistenti sociali e al giudice ha addirittura raccontato che sono stata io a non fargli vedere i bambini per anni e che, se loro hanno dei problemi, la colpa è mia visto che vivono con me. Non voleva neanche che andassero dallo psicologo. Lui non vuole vedere i danni che ha fatto».
Perché sono intervenuti gli assistenti sociali?
«Tutto è partito da una mia richiesta di decadenza della responsabilità genitoriale nei suoi confronti, poi ritirata. Da allora io e i miei figli siamo finiti in questo ginepraio di curatori, psicologi e assistenti sociali. La beffa è che vengono fatte le pulci al genitore sano mentre l'altro viene giustificato e protetto in nome del principio della bigenitorialità che va tanto di moda nei tribunali italiani».
Si sente amata dai suoi figli?
«Tanto, sono la mia vita. Alla festa del papà mi hanno regalato un biglietto sul quale avevano scritto: auguri mamma papà. Crescendo hanno capito che ho dovuto fare da madre e da padre. E senza mai perdere il sorriso».
Barbara Carbone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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