Sono 43 i migranti positivi alla Croce Rossa di Jesolo

Venerdì 17 Luglio 2020
Sono 43 i migranti positivi alla Croce Rossa di Jesolo
IL FOCOLAIO
JESOLO (VENEZIA) Il paziente zero è un nigeriano trentenne, trasferito a Jesolo sei mesi fa. Nei giorni scorsi doveva essere sottoposto a un intervento chirurgico a una gamba, per questo ha effettuato l'esame del tampone dal quale è risultato positivo. Focolaio di Covid 19 tra i migranti ospiti alla Croce Rossa di Jesolo. Su un totale di 127 richiedenti asilo sono stati individuati 43 positivi, uno dei quali è un operatore della Cri. Gli altri sono tutte persone tra i 20 e i 30 anni provenienti dall'Africa Sahariana e dai numerosi sbarchi in Sicilia avvenuti negli ultimi anni.
Dopo aver individuato il caso indice, l'Ulss4 ha avviato gli accertamenti del caso, effettuando 142 tamponi tra ospiti e operatori. E il risultato è stato di 43 positivi, tutti asintomatici. Per gli ospiti positivi è stato disposto già da ieri il trasferimento, con autobus delle Croce Rossa, in luoghi stabiliti dalla Prefettura e messi a disposizione dalla Protezione civile. Vale a dire due strutture protette, una delle quali a Cavarzere. Gli altri 85 richiedenti asilo resteranno a Jesolo, in isolamento, con l'obbligo di non uscire dal centro di via Levantina per 14 giorni. Per questo sono sorvegliati a vista dalle forze di polizia perché non si allontanino. Per lo stesso motivo il Questore ha inviato rinforzi alla struttura di via Levantina, stabilendo un presidio fisso del centro fino al termine della quarantena.
Individuato il focolaio, ora l'obiettivo è quello di prevenire altri casi al lido. Ma anche eventuali momenti di tensione, come accaduto nei giorni scorsi quando i migranti hanno accettato malvolentieri di effettuare il tampone. Per chi resterà in città è stato deciso una divisione in moduli, ovvero in gruppi meno numerosi in modo da contenere altri eventuali contagi. Il Dipartimento di prevenzione dell'Ulss4, che garantirà una sorveglianza sanitaria quotidiana, ha stabilito che gli 85 attualmente negativi saranno sottoposti a un nuovo tampone tra sette giorni. E naturalmente al termine del periodo di isolamento per confermare la negativizzazione. Massima anche la vigilanza garantita dalla Cri, che ha raddoppiato il numero dei propri addetti in servizio a Jesolo mentre il sindaco Valerio Zoggia ha firmato un'ordinanza che vieta ai migranti di uscire dalla struttura: chi verrà sorpreso all'esterno verrà denunciato, al pari del personale in servizio. «Non sono preoccupato spiega il sindaco per il numero dei contagi, anche perché l'Ulss 4 ha dimostrato una grande preparazione e una velocità di intervento. Semmai mi preoccupa il rispetto dell'isolamento per chi rimarrà al centro, per questo la vigilanza sarà massima».
Non è la prima volta che in Veneto si registrano casi di contagio nei centri che ospitano i migranti. Nei giorni scorsi era accaduto nell'ex caserma Serena di Treviso, con tanto di rivolta. E poi al centro Ostello a colori di Giare di Mira. Ma fino ad oggi mai con i numeri di Jesolo, una struttura che da anni è finita al centro di aspre polemiche proprio sull'opportunità di continuare ad accogliere migranti in una città turistica. Oltretutto con un'ospitalità definita in scadenza dalla stessa Cri, che da tempo sta cercando di vendere la struttura jesolana, un immobile fronte mare immerso in un parco dal valore di almeno 20 milioni di euro. E se i vari tentativi di vendita sono sempre andati a vuoto, ieri le polemiche sono tornate puntuali. Durissima la reazione del consigliere regionale ed ex sindaco Francesco Calazavara (Lista Zaia): «Aver appreso di questa situazione dice - è un pesantissimo danno di immagine per la nostra località ed è assolutamente necessario che tutta la struttura venga evacuata in tempi brevissimi e messa in sicurezza. Il centro della Croce Rossa non può continuare ad avere questa funzione in particolare in una località turistica; quel centro deve diventare qualcosa di diverso e non un bancomat utilizzato dalla Croce Rossa Italiana per incassare milioni di euro». Sulla stessa scia gli albergatori della città turistica: «Questo centro va evacuato subito dice Amorino De Zotti dobbiamo tutelare la nostra salute e il nostro lavoro. Quello che sta accadendo rischia di vanificare tutti gli sforzi fatti negli ultimi mesi».
Giuseppe Babbo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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