Alunni isolati al primo starnuto: paure ed eccessi nelle scuole del Veneto

Giovedì 17 Settembre 2020 di Alda Vanzan
Alunni isolati al primo starnuto: paure ed eccessi nelle scuole del Veneto
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Uno starnuto? Potrebbe essere Covid. Quindi tutti a casa, in quarantena. Neanche il tempo di gustarsi il ritorno in classe, la novità delle lezioni dal vivo anche se distanziati, con le mascherine, i banchi con o senza ruote ma comunque non più attaccati, che copiare in tempi di coronavirus è un'impresa. Ed ecco che la magia della scuola sicura cessa. Un compagno positivo all'asilo, l'intera classe mandata a casa.

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Idem al liceo, tutti rispediti da mamma e papà. È successo nel trevigiano dove due positività in due distinti istituti scolastici hanno fatto scattare l'isolamento domiciliare per tutti. Esageratamente fiscali? Mai come nel Veneziano, dove un'alunna di 9 anni è stata respinta e obbligata alla quarantena per essere stata a casa il primo giorno di scuola: aveva un po' di diarrea, ma siccome il sintomo è tra quelli contemplati dal Covid c'è bisogno dell'autodichiarazione della famiglia. Solo che in alcune Regioni l'autodichiarazione è contemplata dopo tre giorni di assenza, in Veneto già al primo.

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Scuola, cosa succede a Treviso

Una quinta del liceo scientifico Da Vinci di Treviso e una sezione del primo anno dell'asilo parrocchiale Suor Maria Veronica di San Michele di Piave, frazione di Cimadolmo, sono state messe in quarantena dopo che sono stati accertati due casi positivi: un liceale e una bimba di appena tre anni. Così le due intere classi sono state messe in isolamento: tutti a casa in attesa dei controlli effettuati dalla task force dell'Usl della Marca Trevigiana. Nei prossimi giorni non andranno a scuola. All'asilo è scattata la quarantena anche per le maestre. I ragazzi potranno tornare in classe solamente nel momento in cui l'assenza del Covid-19 sarà confermata anche dal secondo tampone di controllo, eseguito a 48 ore di distanza dal primo. Il sindaco di Treviso, Mario Conte, ha chiesto alle famiglie di non trascurare eventuali sintomi dei figli: «Nel momento in cui un ragazzo ha raffreddore o mal di gola, deve rimanere a casa».

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Scuola, cosa succede a Venezia

Due casi anche in provincia di Venezia. Alla scuola dell'infanzia a Valli di Chioggia un bimbo è stato rispedito a casa perché gli lacrimavano gli occhi. Sintomo del Covid o allergia stagionale come sostiene la mamma? Deciderà il pediatra. A Mira, invece, la bimba di 9 anni tenuta a casa il primo giorno di scuola perché aveva un po' di diarrea è stata mandata a fare il tampone e dovrà stare in quarantena.

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Un solo giorno di mal di pancia e tutta la famiglia finisce in isolamento

MIRA Un solo giorno di assenza da scuola per uno qualsiasi dei sintomi che potrebbero essere associati al Covid - dal raffreddore a un attacco di diarrea - e per l'alunno scatta la quarantena, con l'obbligo del tampone e con i genitori costretti a restare a casa dal lavoro.



Le reazioni
Sulla vicenda sono intervenuti il candidato presidente in Veneto per i 5 Stelle, Enrico Cappelletti e la senatrice pentastellata Orietta Vanin che hanno denunciato l'applicazione confusa in alcune scuole della regione delle norme di prevenzione per il Covid, con «bambini e famiglie in isolamento dopo un solo giorno di assenza». «Dopo aver ricevuto diverse segnalazioni da parte di tante famiglie - hanno detto Cappelletti e Vanin - ci preme evidenziare un problema importante che riguarda l'autodichiarazione per la riammissione a scuola dopo assenza per motivi di salute non sospetti per Covid-19. Ci sono stati casi di bambini rimandati a casa dopo un giorno per avere avuto anche un solo sintomo di quelli associati al Covid (ad esempio il raffreddore), con l'obbligo di quarantena per i piccoli e i loro genitori, in attesa dei risultati del tampone. È una follia».

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Secondo i due esponenti pentastellati si tratterebbe di una conseguenza della circolare emanata dalla Regione Veneto e della relativa interpretazione della norma varata dal Ministero: «Nel modulo per il ritorno a scuola si parla di assenza ma non si definiscono i giorni, questo perché nella circolare emanata dalla Regione Veneto si parla non di tre giorni, così come esplicato nella norma del Ministero, bensì di uno. Per cui, per un giorno di assenza i bambini dovrebbero avere la certificazione sia dei pediatri che del medico di base».

 

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Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 08:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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