Scuola, il Friuli Vg resiste alla sentenza Diffide in Veneto

Domenica 17 Gennaio 2021
I PROVVEDIMENTI
VENEZIA Domani si va a scuola o no? I ragazzi delle superiori tornano in aula o continuano con la Dad, la didattica a distanza, per evitare i contagi da Covid? Il quesito attraversa la penisola, dopo che Roma ha sdoganato il ritorno in classe - in aula dal 18 gennaio fino al 75% della capienza - ma scuote soprattutto il Nordest, dove le ordinanze dei governatori impongono ancora cautela e dove già ci sono provvedimenti dei giudici amministrativi che bocciano le decisioni degli amministratori. È il caso del Friuli Venezia Giulia, dove il Tar - così come in Emilia-Romagna e in Lombardia - ha accolto il ricorso presentato da genitori di studenti delle superiori e ha sospeso l'efficacia dell'ordinanza del governatore Massimiliano Fedriga che disponeva la chiusura delle scuole secondarie di secondo grado fino alla fine del mese. Solo che Fedriga non intende cedere di un millimetro: «Lunedì le scuole non riapriranno». Intanto in Veneto un gruppo di genitori ha scritto al presidente della Regione Luca Zaia minacciando carte bollate.
FRIULI VENEZIA GIULIA
Venerdì sera il Tar del Friuli Venezia Giulia, come già in altre regioni, ha accolto il ricorso presentato da alcuni genitori e sospeso l'ordinanza del 4 gennaio scorso del governatore Massimiliano Fedriga che disponeva la chiusura delle scuole secondarie di secondo grado - con attività solo in didattica a distanza - fino alla fine del mese. Il presidente della Regione a statuto speciale, al contrario del collega dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini («Le sentenze si rispettano»), ha fatto sapere di non retrocedere: domani, ha detto Fedriga, «le scuole non riapriranno». Secondo quanto si è appreso, il governatore starebbe lavorando a una nuova ordinanza che ricalcherebbe la precedente e dunque disporrebbe nuovamente la chiusura degli stessi istituti scolastici fino al 31 gennaio. Il governatore ha infatti precisato che il provvedimento contro il quale è stato proposto ricorso seguiva «le indicazioni del comitato scientifico, favorevole alla didattica a distanza» e di averlo emesso per «salvaguardare la salute di tutti ed evitare la saturazione degli ospedali». Fedriga ha ricordato i dati diffusi da Istituto superiore di sanità (Iss) e Inail relativi al mese di dicembre, in cui risulta che «la fascia di popolazione più colpita è tra i 10 e i 19 anni», con una specifica e maggiore incidenza sugli adolescenti di età superiore ai 14 anni.
VENETO
In Veneto resta in vigore l'ordinanza del presidente Luca Zaia che stabilisce la sospensione delle lezioni in presenza per i ragazzi delle superiori fino al 31 gennaio. Come verificato con l'Ufficio scolastico regionale per il Veneto, non ci sono contrordini: domani gli studenti delle superiori non torneranno in classe. Non risultano neanche notificati ricorsi al Tar. Diffide alla Regione, però, ce ne sono: l'avvocato Giorgio Orsoni, del foro di Venezia, venerdì sera ha inviato una lettera al presidente Zaia, facendo presente che un nutrito gruppo di genitori di allievi delle scuole superiori contesta l'ordinanza che ha disposto la Dad in Veneto per tutto gennaio. La prima considerazione è giuridica: l'ordinanza sarebbe illegittima perché emessa prima del decreto legge che prevede la riapertura delle scuole. La seconda riguarda motivi di opportunità e invita Zaia a rivedere la propria determinazione. In pratica: ci ripensi. Va da sé che se il governatore non ci ripensasse, i genitori sono decisi ad andare avanti con le carte bollate.
Intanto la Rete degli studenti medi del Veneto è tornata a invocare la riapertura delle scuole: «Il Tar ha detto una cosa molto semplice - ha scritto in una nota Martina Buffolo dell'esecutivo del movimento riferendosi ai provvedimenti di Lombardia ed Emilia-Romagna - ossia che, se tieni aperti i centri commerciali, puoi e devi tenere aperte anche le scuole. È questione di priorità, scelte politiche e organizzazione».
MACCHIA DI LEOPARDO
E nel resto d'Italia? In Abruzzo superiori in classe al 50% dall'11 gennaio, in Basilicata Dad fino al 30 gennaio, in Alto Adige dal 7 gennaio studenti in presenza fino al 75%, in Calabria elementari e medie in classe, superiori in Dad fino al 31 gennaio, in Liguria superiori in Dad fino al 25 gennaio, in Sardegna gli istituti superiori tornano in classe l'1 febbraio, in Sicilia Dad per gli istituti scolastici superiori fino al 30 gennaio, in Umbria: didattica esclusivamente a distanza fino al 23 gennaio alle superiori.
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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