Sassoli al Meeting di Cl: «I cattolici dicano no a chi agita i simboli della fede»

Domenica 25 Agosto 2019
Sassoli al Meeting di Cl: «I cattolici dicano no a chi agita i simboli della fede»
L'INCONTRO
RIMINI Vade retro sovranismo. Al termine di sei giorni di incontri e dibattiti tra economisti, politici e intellettuali di varia estrazione, il Meeting di Rimini si chiude con un inedito appello al mondo cattolico da parte del Presidente del Parlamento europeo. David Sassoli, applaudito come nessun altro, incalza i cattolici ad arginare la deriva strumentale dei simboli religiosi segnalando la pericolosità «dell'onda nera del sovranismo» che, come un virus, sta intaccando il corpo della società. Croci, crocifissi, santini, Madonne, fino alla consacrazione delle nazioni al Cuore Immacolato di Maria, roba che non accadeva da prima del Vaticano II. «I cattolici hanno il dovere di opporre una passione di verità a chi ancora oggi, in Polonia, Ungheria, Italia, Slovacchia e Croazia osa agitare i simboli della nostra fede come amuleti, con una spudoratezza blasfema». Sassoli mette l'accento sul concetto di laicità. «In Italia i costituenti cattolici - Dossetti, e con lui Aldo Moro, Lazzati, La Pira, Mortati, la professoressa Bianchini - seppero disegnare quel capolavoro che è la nostra Costituzione: intrisa di un personalismo che non ha l'odore di incenso stantio e strumentale».
Nella sua analisi i cattolici in Europa giocano ancora un ruolo decisivo: «È sulla loro divisione che contano le destre neo-nazionaliste. Se guardiamo a come si è estesa l'onda nera del sovranismo, con i suoi rigurgiti antisemiti e il suo razzismo più o meno travestito, si vede come abbia puntato ai Paesi di più forte tradizione cattolica. Agitando fantasmi e paure non sono andati alla ricerca del voto cattolico, che è normale e ovvio, o del voto conservatore: ma di frange e sette che rivendicano di essere la vera Chiesa e che vengono persino chiamate a fischiare il Papa in una piazza italiana». A dare manforte all'appello di Sassoli sul bisogno di arginare la strumentalizzazione di simboli religiosi si è levata anche la voce di padre Stefano Cecchin, presidente dalla Pontificia Accademia Mariana, l'autorità di riferimento di tutti i mariologi del mondo. «La consacrazione alla Madonna dell'Italia fatta da Salvini, così come quella del Brasile fatta dal presidente Bolsonaro rappresentano qualcosa di vuoto, di strumentale, al pari di uno show elettorale».
Fra. Gia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci