Salta l'intesa governo-Regione sulla nuova università di Treviso

Martedì 16 Giugno 2020
LO SCONTRO
VENEZIA Nessun accordo sul corso di laurea in Medicina a Treviso. A meno di improvvise intese, Governo e Regione Veneto si troveranno a duellare davanti alla Corte costituzionale.
Ieri c'è stato infatti l'incontro tra i rappresentanti della Regione - c'erano il professor Mario Bertolissi, il responsabile dell'Avvocatura Franco Botteon, il direttore della Sanità Domenico Mantoan - e il Governo con la dottoressa Elisa Grande per il ministero agli Affari regionali e i funzionari di due ministeri, Università (Miur) ed Economia e Finanza (Mef). Obiettivo: trovare un sistema per garantire l'istituzione del corso di laurea in Medicina a Treviso, scongiurando così l'impugnativa da parte di Palazzo Chigi della legge istitutiva votata dal consiglio regionale del Veneto. Va detto che politicamente c'erano state aperture e disponibilità a trovare un'intesa («Si è aperto un tavolo a livello nazionale e sono già arrivate le convocazioni», aveva annunciato il governatore Luca Zaia), ma tutto è naufragato quando il confronto si è spostato sul piano tecnico. Pare che alla Regione Veneto i funzionari del Miur e del Mef abbiano chiesto di modificare la legge istitutiva del corso di laurea, togliendo il passaggio che prevede il finanziamento attraverso il Fondo sanitario regionale. L'obiezione arrivata da Roma, e confermata anche ieri, è che il Fondo sanitario serve per curare le persone e che per i corsi di laurea andavano trovate altre forme di finanziamento.
LE IPOTESI
Ma a questo proposito la direttiva arrivata da Palazzo Balbi non ammetteva passi indietro. Anzi, la Regione Veneto avrebbe fatto notare che nel calcolo dei posti di Medicina che il Miur deve assegnare al Veneto potrebbe esserci un ricalcolo, tale da inserire anche i sei anni della facoltà di Treviso. Non solo: sarebbe stato fatto notare che la legge consente di finanziare la formazione negli ospedali e, dunque, quale migliore formazione potrebbe esserci come un corso di laurea? Nell'incontro, che era stato promosso dal ministro dem agli Affari regionali, Francesco Boccia, le parti hanno sostenuto le proprie ragioni, ma senza trovare un punto di incontro. «Non c'è intesa», è stato riferito.
LA SCADENZA
E adesso? Il termine per resistere all'impugnativa scade oggi: a meno di miracoli, la legge istitutiva del corso di laurea in Medicina a Treviso approderà alla Consulta. «Trovo assurdo che si debba andare davanti alla Corte Costituzionale - aveva detto nei giorni scorsi Zaia - anche perché i primi anni sono già attivati e otto reparti accolgono gli specializzandi. Ci auguriamo di trovare una soluzione prima del 16 giugno». Salvo promettere: «Difenderemo assolutamente la nostra legge».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci