Rovigo, scoppia la psicosi per l'arrivo a scuola di due alunni cinesi

Martedì 28 Gennaio 2020
IL CASO
ROVIGO L'arrivo di due bambini cinesi in una scuola di Rovigo fa scoppiare la psicosi virus tra alcuni genitori. Malgrado l'Ulss 5 Polesana rassicuri che non si corrono rischi, c'è chi minaccia di tenere a casa il proprio figlio. È quanto sta succedendo nella scuola di Castelguglielmo e a gestire la delicata situazione tocca al dirigente scolastico dell'istituto comprensivo di Fiesso Umbertiano, del quale la scuola di Castelguglielmo fa parte. Tutto parte dalla convinzione che i due bambini sarebbero arrivati in Italia per sfuggire al virus che sta colpendo il loro Paese.
IL PRESIDE
«Non è assolutamente vero - dice il preside Amos Golinelli - in realtà eravamo stati informati del loro arrivo già da ottobre, quindi in tempi non sospetti, e sapevamo che entro qualche mese avrebbero iniziato a frequentare la scuola». Alcune famiglie, appreso dell'arrivo dei nuovi alunni e allarmate dalle notizie sul Coronavirus, hanno espresso l'intenzione di tenere i loro figli a casa da scuola se i due bimbi avessero iniziato a frequentare. «Non c'è alcuna circolare né indicazione da parte del ministero dell'Istruzione che ci dica come comportarci in questa circostanza - chiarisce il dirigente scolastico - la responsabilità in questi casi è del sindaco insieme all'azienda sanitaria locale ed ho allertato entrambi». I genitori dei bimbi cinesi capendo le difficoltà cui poteva andare incontro la scuola hanno mostrato la massima collaborazione, acconsentendo a fare i percorsi indicati dall'azienda sanitaria. Ottenute tutte le rassicurazioni del caso da parte dell'azienda sanitaria il sindaco ha comunicato le informazioni alle famiglie. «La maggior parte dei genitori ha capito la situazione e si è adeguata, ma ci sono ancora alcune famiglie che nonostante le rassicurazioni fornite dal sindaco, insiste nel manifestare forti dubbi - racconta il dirigente - i genitori di una classe non direttamente coinvolta hanno chiesto ulteriori chiarimenti perché non sono tranquilli». Questo malgrado l'Ulss 5 continui a dire che non c'è nulla da temere.
«Non abbiamo alcuna norma o circolare che ci autorizzi a bloccare l'ingresso dei due bambini - conclude il preside - attendiamo l'esito del percorso attivato dall'azienda sanitaria». Nel frattempo i ragazzi di una classe seconda hanno preparato dei regalini di benvenuto per accogliere i nuovi compagni, che salvo novità o cambiamenti nelle direttive, potranno entrare in classe la prossima settimana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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