Regioni sul piede di guerra: «Provvedimenti punitivi» La Lega valuta il ricorso al Tar

Lunedì 26 Ottobre 2020
IL FOCUS
ROMA Lo scontento dei governatori sul nuovo Dpcm non è un mistero. La chiusura alle 18 di bar e ristoranti non è piaciuta, anche se all'ultimo momento le Regioni hanno ottenuto un risultato: è stata cancellata la chiusura totale del sabato e della domenica. Questo non toglie che la maggioranza delle Regioni, pressate dall'aumento quotidiano dei nuovi casi positivi e soprattutto dei ricoveri, abbia deciso di applicare altre misure, non previste dal provvedimento del Governo, più rigorose. Ieri sera Vincenzo De Luca, governatore della Campania, ha firmato una nuova ordinanza che, ad esempio, conferma il coprifuoco, con l'obbligo di rientrare a casa alle 23, mentre si potrà fare jogging solo tra le 6 e le 8.30. E se il Dpcm prevede la didattica a distanza al 75 per cento ma solo nelle scuole superiori, De Luca la rinnova per tutti, comprendendo anche medie ed elementari.
COPRIFUOCO
Ieri pomeriggio Salvini ha parlato in videoconferenza con i governatori e i sindaci della Lega. «Alcuni primi cittadini leghisti stanno pensando di ricorrere al Tar», fa sapere l'ex ministro dell'Interno. Anche nel centrosinistra ci sono perplessità. Il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in un post su Facebook: «Il Dpcm contiene molte nuove restrizioni, alcune delle quali forse non pienamente coerenti tra loro. Sulle modalità di alcune chiusure non vi è stato sufficiente ascolto delle proposte che abbiamo avanzato come Regioni, ma è il momento dell'unità e non aggiungo le mie considerazioni, che ora sarebbero inutili e fonti di altrettanto inutili polemiche». Eppure, così come in Campania, dalle Regioni arrivano anche misure più severe di quelle del Dpcm. La Lombardia era contraria allo stop di bar e ristoranti alle 18, ma ha varato un'ordinanza che prevede il coprifuoco, nel senso di divieto di circolare per strada, alle 23, mentre la didattica a distanza alle superiori sarà al 100 per cento, non al 75 come previsto dal Dpcm. Anche il Lazio ha previsto lo stop alla circolazione per strada, ma un'ora dopo, a mezzanotte. In Sicilia il governatore Musumeci ha firmato un'ordinanza che limita gli spostamenti dalle 23 alle 5. Coprifuoco anche in Piemonte e Calabria. Restano però le critiche alle scelte del Governo, soprattutto per la parte che colpisce duramente bar e ristoranti. L'Umbria sta affrontando una seconda ondata molto più seria della prima. La presidente Donatella Tesei attacca: «Ribadendo che la tutela della salute rimane la priorità, il nuovo Dpcm, nel quale ancora una volta non si sono volute inserire le principali proposte delle Regioni, presenta incongruità e crea delle forti disparità tra categorie. Ora è necessario che il Governo intervenga con aiuti concreti». Simile la posizione del presidente delle Marche - ieri 521 nuovi contagi, il dato più alto da inizio pandemia - Francesco Acquaroli: «Le Regioni nel confronto con il Governo hanno evidenziato delle scelte non convincenti, come ad esempio permettere ai ristoranti di restare aperti a pranzo, ma chiusi la sera. Il virus circola sia di giorno che di notte». Fedriga (Friuli-Venezia Giulia): «Ormai l'esecutivo è totalmente sordo al confronto». Toma (Molise): «Il Paese è stanco, difficile contenere il disagio sociale. Perché chiudere attività che rispettano il distanziamento?». Dalla Liguria, dove il virus sta correndo rapidamente (ieri 657 nuovi positivi su appena 4.195 tamponi), un altro governatore del centrodestra, Giovanni Toti: «Vista la situazione sanitaria nuove misure andavano sicuramente prese, ma alcune appaiono francamente incongruenti e dal sapore punitivo. La chiusura alle 18 dei ristoranti, ad esempio. Come Regioni avevamo chiesto che fosse portata alle 23».
SCENARIO ROSSO
Più in linea con le scelte del Governo il Lazio, soprattutto l'assessore alla Salute, Alessio D'Amato, che da tempo preme per misure di contenimento più incisive: «Stiamo avviando il lavoro per prepararci allo scenario di fase rossa. Prima di vedere risultati sull'abbassamento della curva dei contagi servirà del tempo».
Mauro Evangelisti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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