«Ragazze di Miss Italia anni '50 e '60 contattatemi e creiamo insieme il concorso

Domenica 13 Agosto 2017
«Ragazze di Miss Italia anni '50 e '60 contattatemi e creiamo insieme il concorso nazionale Miss Nonna». A lanciare l'appello è Maria Sfiso, 77 anni il prossimo 22 agosto, ex concorrente a Miss Italia e vedova del cantautore veneziano Umberto da Preda. «L'idea mi è venuta spiega l'intraprendente signora che si occupa di immobili per amici vedendo che la figlia di Enzo Mirigliani sta riproponendo le miss Italia dal 1957 in poi. Io sono stata protagonista del concorso nel 1959 a Venezia. Era una prova più semplice e bella di adesso. Ero andata per caso con un amico al Parco delle Rose, al Lido, dove si teneva la selezione. Ero vestita con una maglietta di cotone e una gonna azzurra, senza alcun trucco. Ci siamo messi a ballare e dopo un po' un tale mi ha appiccicato sulla maglietta un adesivo con il numero 4. Durante i vari balli sentivo i battimani e la gente che gridava il mio numero. Alla fine delle danze mi hanno chiamata sul palco e consegnato un mazzo di fiori e una scatola di maquillage. Ero stata incredibilmente eletta Miss Venezia. Siccome allora non usavo alcun tipo di trucco vendetti la scatola di maquillage alla contessa Foscari per 200mila lire».
Dopo la prima selezione del concorso di bellezza Maria Sfriso si recò a Lignano Sabbiadoro per l'elezione di Miss Provincia. «Anche quella volta c'era una prova di ballo ricorda l'ex Miss Venezia e Miss Provincia 1959 -. Andai con lo stesso vestito, senza trucco, con solo i capelli acconciati. Lavoravo da un parrucchiere in campo Santi Giovanni e Paolo, dove ora c'è una impresa di pompe funebri, e il mio datore di lavoro aveva insistito per farmi lui l'acconciatura. Superai senza fatica pure quella tappa e così dovetti andare alla finale a Montecatini. La partecipazione al concorso in Toscana mi costò il posto di lavoro, ma venni assunta come barista al Parco delle Rose: l'organizzatore del concorso mi trovò subito quel nuovo impiego».
Così, accompagnata dalla mamma, la 19enne Maria parte per Montecatini, con una valigia beige di Marforio regalatale dal futuro marito, Umberto da Preda. La finale si svolgeva allora al lidò Le Panteraie. «Partecipai solo alla prima sfilata in abito da sera, con un vestito con strascico color nero e fragola rammenta - Mi rifiutai di effettuare la seconda prova in costume da bagno intero della Mitex perché ero minorenne e non me la sentivo di sfilare svestita. Così chiamai Walter Rigato, l'organizzatore della serata di Jesolo, e gli dissi che me ne tornavo a casa. Magari se fossi rimasta sarei stata eletta Miss Italia, invece vinse il concorso una concorrente campana, Marisa Jossa».
A Venezia Maria tornò dopo poco a fare la parrucchiera, richiamata dall'ex datore di lavoro. Del concorso le rimasero in ricordo le due fasce, l'abito da sera e il costume da bagno. «Umberto si era messo a ridere quando gli raccontai che non avevo sfilato rammenta ancora Sfriso -. Indossai il costume una sola volta, quando andai con lui a Campalto, vogando su una maschereta a due remi. Arrivati, mi fece alcune foto; poi nel cambiarmi, appoggiai male il costume sul bordo dell'imbarcazione e pertanto cadde in acqua. Umberto cercò in tutti i modi di recuperarlo, ma il fango l'aveva assorbito. Non l'ho più ritrovato».
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