Quelle mazzette al finanziere? «Solo un sistema per difendere l'azienda»

Venerdì 18 Ottobre 2019

EVASIONE
VENEZIA «La mia preoccupazione era chiudere l'accertamento fiscale in tempi brevi, pagando il meno possibile: temevo sequestri e il blocco dell'attività».
Così Paolo Maria Baggio, socio di maggioranza della Baggio Trasporti di Marghera, ha spiegato ieri al Tribunale di Venezia perché decise di versare somme di denaro ad un colonnello della Guardia di Finanza, il trevigiano Vincenzo Corrado, affinché lo aiutasse ad «addolcire» l'esito di una verifica fiscale condotta da una «pattuglia incorruttibile», e di affidarsi alla commercialista di fiducia del militare, la trevigiana Tiziana Mesirca, compensata con circa 100 mila euro, sulla base di regolare contratto.
Baggio, che per questa vicenda ha già patteggiato un anno e quattro mesi di reclusione per corruzione), ha fatto l'equilibrista per oltre un'ora per non pronunciare mai la parola mazzetta, al processo che, oltre a Corrado e alla Mesirca vede sotto accusa anche l'ex funzionario dell'Agenzia delle entrate, Cristian David. «Corrado si vantava dei risultati raggiunti con l'Agenzia delle entrate - ha raccontato Baggio - Ma in realtà non sono stati eccelsi, pensavo di ottenere di più».
SOLDI AL COLONNELLO
A confermare i pagamenti ieri è stato anche l'allora amministratore della società, P.T. (che ha patteggiato per lo stesso reato un anno e otto mesi ed è ancora sotto inchiesta per reati fiscali) il quale ha raccontato di aver consegnato personalmente a Corrado un Rolex da 16 mila euro e tremila euro in contati, prelevati a Dubai, mentre Baggio avrebbe versato direttamente al colonnello altri 15-20 mila euro. Incalzato dalla difesa, T. ha ammesso che Corrado gli disse che parte dei 15 mila euro sarebbero serviti a pagare una non meglio precisata perizia. Il Rolex, invece, era destinato come ringraziamento a David, ma il funzionario delle Entrate non lo ha mai ricevuto.
Quanto alla commercialista Mesirca, T. ha spiegato che fu Corrado a indurre la Baggio Trasporti ad affidarle l'incarico: «Corrado disse espressamente che avrebbero operato illecitamente», ha dichiarato.
ACCERTAMENTO FISCALE
Nel corso dell'udienza si è appreso che l'accertamento fiscale a carico della Baggio Trasporti è stato riaperto su istanza della Direzione centrale delle Entrate, la quale ha accertato un comportamento discrezionale e ingiustificato degli uffici regionali del Veneto a favore della società. Esattamente quello che contesta il pm Stefano Ancilotto, secondo il quale gli sconti accordati all'azienda di Marghera furono conseguenti alle tangenti pagate. Tra le contestazioni che furono cancellate (o fortemente ridotte) vi era il possesso di uno yacht Ferretti le cui spese furono scaricate sull'azienda.
Gianluca Amadori
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Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 14:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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