Prosciolti i genitori della ragazzina che rifiutò la cura con la chemio

Sabato 2 Dicembre 2017
Prosciolti i genitori della ragazzina che rifiutò la cura con la chemio
IN TRIBUNALE
PADOVA Prosciolti perchè il fatto non costituisce reato. Lino Bottaro e Rita Benini, i genitori di Eleonora morta per non essersi sottoposta alla chemioterapia, alla lettura della sentenza sono scoppiati a piangere e si sono abbracciati. A liberarli da un incubo, ieri mattina al tribunale di Padova, è stato il giudice per l'udienza preliminare Mariella Fino. Marito e moglie erano stati accusati dal procuratore aggiunto Valeria Sanzari, che ne aveva chiesto il rinvio a giudizio, del reato di omicidio colposo aggravato dalla previsione dell'evento. Ma per il Gup mamma e papà hanno agito in buona fede, e la loro figlia, una giovane adulta, è stata determinata nel non volere sottoporsi alla chemioterapia. È stato un suo diritto non accettare la medicina tradizionale.
LA SENTENZA
Il giudice, prima di ritirarsi in camera di consiglio e decidere, ha sentito il professore Paolo Benciolini nominato il 26 marzo dell'anno scorso, dal Tribunale dei minori di Venezia, tutore di Eleonora. Il medico legale in aula ha sottolineato come la ragazza fosse determinata a non sottoporsi alla chemioterapia, consapevole del suo stato di salute. Eleonora, all'epoca 17enne, è stata definita dal professore una «giovane adulta». Una convinzione abbracciata anche dal Gup. Per il giudice Eleonora ha deciso in piena autonomia e la chemioterapia, così come qualsiasi altro trattamento medico, non può essere imposto. Sui genitori, papà Lino Bottaro di 63 anni titolare di un paio di negozi di fotografia nella Bassa padovana e mamma Rita Benini di 51 anni, il giudice ha messo in luce la loro completa buona fede. I due non avrebbero mai costretto la figlia a non sottoporsi alla chemioterapia, e la loro educazione è stata «sana e corretta». Ma una zona d'ombra, nella famiglia Bottaro, il Gup l'ha rilevata. Papà e mamma non sarebbero stati ancorati alla realtà: non hanno mai accettato la gravità della malattia della figlia. Il motivo è racchiuso nella morte del figlio Luca, scomparso a 22 anni nel febbraio del 2013 a causa di un malore mentre sciava a Folgaria. Riaffrontare quella tragedia li avrebbe quasi isolati dal mondo: ma sempre in buona fede. E secondo alcune indiscrezioni quando Eleonora ha scoperto di avere la leucemia, prima di ricorrere alla medicina alternativa avrebbe seguito l'iter sanitario tradizionale. I medici le avrebbero detto che si sarebbe salvata solo con un trapianto di midollo preso dal fratello: ma Luca non c'era più. Le motivazioni della sentenza saranno depositate dal Gup entro il 23 febbraio dell'anno prossimo. La pubblica accusa, solo allora, potrà decidere se opporsi e presentare ricorso in Corte d'Appello a Venezia.
IL CALVARIO
Tutto è iniziato nel dicembre del 2015 quando Eleonora aveva 17 anni. La ragazza, dopo essere stata a casa da scuola per quasi due mesi, si è recata dal suo medico di base a Bagnoli di Sopra per una visita. Nei giorni precedenti aveva sofferto di febbre e dolori alle ossa. Solo il 10 febbraio dell'anno scorso, con mesi di ritardo dall'esordio della malattia, la ragazza è stata sottoposta ad accertamenti clinici. Due giorni dopo le è stata diagnosticata una leucemia linfoblastica acuta. Ricoverata nel reparto di Oncoematologia pediatrica dell'ospedale civile di Padova, la ragazza il 26 febbraio hanno ottenuto le dimissioni, proprio il giorno in cui il Tribunale per i minori ha disposto la sospensione della potestà genitoriale ordinando a papà e mamma di sottoporre Eleonora alla chemioterapia, potendo però scegliere la struttura ospedaliera. La 17enne è stata trasferita all'ospedale di Bellinzona in Svizzera, dove anche in questo caso i medici le hanno consigliato di curarsi con la medicina tradizionale. Ma si è registrato un nuovo rifiuto. Alla fine Eleonora è rientrata in Italia e il 31 luglio è stata ricoverata all'ospedale di Schiavonia. Il 22 agosto, ormai maggiorenne, ha ottenuto il trasferimento a casa. Qui, senza la terapia del dolore e come unico supporto delle dosi di vitamina C, è morta il 29 agosto.
Marco Aldighieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci