Proiettili di gomma per cacciare i lupi Ecco l'autorizzazione di Ispra al Veneto

Mercoledì 10 Novembre 2021
IL DOCUMENTO
VENEZIA È una nota circostanziata quella che l'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha mandato al ministero della Transizione ecologica per autorizzare in Veneto l'utilizzo di pallini di gomma nei confronti di un branco di lupi diventati confidenti. E cioè animali che non avevano più paura dell'uomo né di dissuasori di luci o suoni. È così che sul Monte Grappa, in località Cancellalto, lo scorso 19 agosto - ed è stato il primo caso in tutta Italia - si è sparato a un lupo, pur con proiettili innocui ma sufficienti a far allontanare il branco. «Magari si potessero utilizzare sempre i pallini di gomma, la situazione in Veneto è diventata pesante per gli allevatori e i pastori che subiscono continue predazioni», ha detto l'assessore regionale Cristiano Corazzari. E il collega legista Nicola Finco: «Meglio tardi che mai. Incrementiamo questo metodo, la gente di montagna è esasperata». Ma è una possibilità che gli ambientalisti sono pronti a contrastare: «I proiettili di gomma dovrebbero essere l'ultima ratio della dissuasione», ha detto la Verde Cristina Guarda accusando la Regione Veneto di «aver lasciato soli i malghesi».
L'OK
Ecco cosa ha scritto l'Ispra al ministero dopo aver appreso che uno dei lupi che si erano avvicinati a un gregge di pecore e all'abitazione del pastore era controllato con il collare Gps: Si prende atto che i dati di telemetria mostrano la permanenza di un branco di lupi nei pressi di un particolare gregge (un individuo del branco è dotato di radio-collare e sono stati documentati 18 casi di avvicinamento) nell'area del monte Grappa, nei confronti del quale il branco ha realizzato con successo alcuni interventi di predazione e ha causato la morte di alcuni individui generando paura nel gregge. Sono stati realizzati interventi di dissuasione tramite dispositivi acustici e visivo che tuttavia non sembra siano stati efficaci ad allontanare il branco. Ciò premesso si ritiene accettabile prevedere, anche a fini sperimentali, l'attivazione di interventi dissuasivi tramite l'utilizzo di proiettili di gomma, che non comportano rischi di danneggiamento degli animali. Si evidenzia tuttavia che la realizzabilità di tali interventi implica l'avvicinamento degli operatori a distanza di tiro (non più di 30 m), condizione che si ritiene possa verificarsi solo con individui effettivamente confidenti, ossia che mostrano tolleranza alla presenza dell'uomo (riconoscibile come tale, non protetto all'interno di un edificio o di un veicolo), o addirittura lo avvicinano intenzionalmente.
LE REAZIONI
Con l'ok dell'Ispra e la successiva autorizzazione in deroga al Dpr 357/97 del ministero, il Veneto ha sparato il primo proiettile di gomma contro un lupo. Il fatto è stato reso solo lunedì in occasione del Tavolo regionale per la gestione del lupo. «È chiaro - ha commentato Cristina Guarda - che se i lupi acquisiscono queste cattive abitudini, avvicinandosi ed abituandosi all'uomo, significa che serve siano applicati per davvero gli altri sistemi di prevenzione. Ma il Veneto purtroppo ha lasciato soli i malghesi ad arrangiarsi: niente sentinelle, niente adeguate consulenze e aiuti. Solo promesse politiche e interventi spot». Di tutt'altro avviso Finco: «Nessun sistema di dissuasione è riuscito a tenere a lungo lontano i lupi. Mi auguro che Ispra autorizzi sempre di più questo metodo: stiamo parlando di un fenomeno diventato ormai ingestibile, gli abitanti delle nostre montagne che lavorano duramente per mantenere l'equilibrio idrogeologico sono ormai esasperati e stanno abbandonando queste terre».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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