«Prima fabbriche e lavoro» Il presidente di Confindustria va in mensa all'Electrolux

Sabato 29 Febbraio 2020
L'ECONOMIA
PORDENONE «Torniamo a lavorare, torniamo a produrre e a viaggiare. Certo, con la dovuta attenzione alla tutela della salute delle persone ma in modo scientifico e non lasciandoci prendere dall'emotività». È l'appello che arriva dal mondo delle imprese del Friuli Venezia Giulia. «È più contagiosa - ha detto la presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli - la paura derivante da incertezze di informazione rispetto al virus di per sé». E per lanciare un messaggio di positività e cercare di tornare a una possibile normalità dopo l'emergenza emotiva da coronavirus il presidente di Confindustria Alto Adriatico (Pordenone-Trieste-Gorizia) Michelangelo Agrusti ieri ha pranzato con i dipendenti della Electrolux Professional di Pordenone. Uno dei primi stabilimenti sul territorio a prendere alcune misure - senza psicosi o allarmismi - per la tutela della salute, come il test delle febbre all'ingresso della fabbrica. «Sono qui per ringraziarvi - ha detto il presidente ai lavoratori - per il vostro senso di responsabilità e per la vostra dedizione. Come accadde nel 1976 dopo il terremoto, in questa terra ripartiremo proprio dalle fabbriche dopo questa settimana quasi surreale».
INDUSTRIALI UDINESI
L'appello al ritorno al lavoro della presidente degli industriali udinesi Mareschi Danieli è senza mezze misure. Ritornando sull'incertezza delle informazioni ha aggiunto: «Su questo aspetto c'è un ruolo fondamentale da parte della politica tutta, di chi ci governa e di chi sta all'opposizione». In secondo luogo la presidente della Confindustria udinese ha rinnovato la richiesta di «attivare misure emergenziali di tamponamento per chi ha subito impatti immediati sull'attività d'impresa, attraverso le leve del fisco, mutui, finanziamenti ed eventuali ammortizzatori sociali». La leader degli industriali friulani ha infine avanzato la richiesta che «nel pieno rispetto dei ruoli e ben consapevoli che il diritto alla salute delle persone va tutelato, si valuti con attenzione l'opportunità di prorogare le ordinanze in corso solo se davvero necessario».
A PRANZO
«Sono qui a ringraziarvi - ha detto invece il leader della Confindustria pordenonese-giuliana Michelangelo Agrusti in mensa con gli operai alla Electrolux Professional di Pordenone - per il vostro senso di responsabilità e la vostra dedizione indispensabili per la tenuta economica della nostra regione e del Paese». Proprio l'Electrolux Professional (il colosso svedese delle apparecchiature professionali per la cottura e la refrigerazione con sede a Vallenoncello) è stata l'azienda apri-pista nel Friuli occidentale nel prendere alcune misure basilari di prevenzione per la salute. Già da mercoledì scorso, infatti, viene fatto il test della febbre a tutti i dipendenti e alle persone che entrano in fabbrica.
Nello stabilimento trevigiano di Susegana ieri invece è scattato uno sciopero di un'ora e 45 minuti per turno contro l'imposizione delle mascherine: «Se il pericolo ora c'è - dicono i sindacati - è necessario chiudere lo stabilimento e sanificare gli ambienti».
Intanto, però, a Pordenone il presidente Agrusti, accompagnato dal vicedirettore dell'associazione Giuseppe Del Col, pranzava in mensa con i lavoratori. Al tavolo anche il presidente e Ceo Alberto Zanatta, la responsabile personale del gruppo nel mondo Marie Therese Chabane e il responsabile personale dello stabilimento Alessandro Mellina Bares. Agrusti si è intrattenuto con diversi lavoratori esprimendo loro, anche come rappresentanti ideali di tutto il mondo del lavoro, la gratitudine delle istituzioni e dei cittadini. E ha voluto sottolineare la responsabilità e la collaborazione dimostrate dalle Rsu e dal sindacato: «Ancora una volta, come ai tempi del terremoto, prima le fabbriche. È proprio questo lo spirito con cui questa regione sta fronteggiando questa difficile sfida. Ossia con coraggio, responsabilità e coesione. E ancora una volta, insieme, ne usciremo vincitori».
D.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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