Prescrizione, tregua stop è scontro Bonafede-Lega

Sabato 10 Novembre 2018
LA GIORNATA
ROMA Una coperta troppo corta per tutta la maggioranza gialloverde. Sono bastate poche ore e già l'accordo raggiunto giovedì mattina sulla giustizia ha cominciato a essere tirato da una parte e dall'altra, lasciando scoperti nuovi fianchi.
Perché M5S e Lega quell'intesa la raccontano, anzi la vivono, in modo diverso. Su due punti tutti concordano: si è deciso di approvare subito la modifica della prescrizione all'interno del ddl anticorruzione, pur con la clausola che ne prevede l'entrata in vigore a gennaio 2020, e dare vita allo stesso tempo a una riforma del processo penale. Tutto lineare, se non fosse che sul rapporto tra i due provvedimenti le visioni divergono letteralmente: viaggiano slegati per i pentastellati, simul stabunt simul cadent per il Carroccio.
LA DATA
È il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, principale sponsor dell'emendamento che prevede lo stop alla prescrizione dopo il primo grado di giudizio, a fornire la lettura grillina. «L'accordo politico è che va fatta la riforma del processo penale e che la delega deve avvenire entro dicembre 2019» ma «nella legge anticorruzione che entra in vigore a gennaio non c'è alcun collegamento con altre leggi, entra in vigore comunque».
Per la Lega, però, l'ipotesi che l'una sopravviva senza l'altra semplicemente non esiste perché in quel caso si materializzerebbe quella «bomba atomica» sotto i processi paventata da Giulia Bongiorno. Matteo Salvini lo mette in chiaro: «Se non entra in vigore la riforma del processo penale, la prescrizione non ci sarà».
Non si tratta di una sfumatura semantica. Punge un esponente di spicco del Carroccio: «Bonafede aveva fretta di fare la sua diretta su Facebook. Dico solo che al Senato si è discusso un mese in commissione sul decreto sicurezza e invece adesso su una riforma così importante bisogna sbrigarsi». L'aria insomma resta tesa, nonostante Luigi Di Maio dica che l'accordo lo «soddisfa pienamente».
LA LEGGE DELEGA
La legge delega di riforma del processo penale dovrebbe essere presentata a breve al Senato: va detto, peraltro, che questa materia nel governo è tutta da affrontare. Da martedì a Montecitorio si cominciano a votare gli emendamenti al ddl anticorruzione: ma se sulla prescrizione l'accordo dovrebbe tenere, è sulle altre parti del provvedimento caro a Bonafede che si potrebbero aprire nuovi fronti. Molto dipenderà da quanto i relatori grillini recepiranno le proposte di modifica già presentate dall'alleato.
Barbara Acquaviti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci