Più donne, tanti medici e un infermiere: i nuovi vertici della sanità veneta

Sabato 27 Febbraio 2021
LA PRESENTAZIONE
VENEZIA Tutti hanno ricevuto la telefonata di convocazione soltanto giovedì sera. E ieri mattina, entrando a Palazzo Balbi, alcuni nemmeno sapevano quale sarebbe stata la loro destinazione: l'hanno scoperta firmando il contratto da tre anni più due, con verifica intermedia, a 154.000 euro lordi più premio fino al 20%, con decorrenza da lunedì. Com'è sua abitudine nelle nomine sanitarie, Luca Zaia ha tenuto le carte coperte fino all'ultimo, quando ha calato i suoi assi: più donne, tanti medici e, per la prima volta in Italia, un infermiere. Sono due veterani, altri quattro confermati ma nominati in altre sedi e sette esordienti i direttori generali delle nove Ulss, delle due Aziende ospedaliere, dell'Istituto oncologico veneto e di Azienda Zero. «La squadra che porterà il Veneto fuori dal Covid», l'ha definita il governatore.
I PROFILI
Scelti in un elenco di 101 candidati dopo un avviso pubblico, i 13 dg suscitano Zaia immagini di capolavori: «Come fece Michelangelo con la Pietà, questa volta ho tolto davvero tutto il marmo in più. E se fossi la madre dei Gracchi, direi: ecco i miei gioielli». All'Ulss 1 Dolomiti arriva Maria Grazia Carraro: «Sarà la donna delle Olimpiadi, con una paurosa movimentazione di cittadini da tutto il mondo». All'Ulss 2 Marca Trevigiana resta Francesco Benazzi: «Continuerà il lavoro con il corso di laurea in Medicina e l'ampliamento dell'ospedale da mille posti letto». Giuseppe Dal Ben lascia l'Ulss 3 Serenissima per raccogliere il testimone di Luciano Flor, diventato nel frattempo direttore generale della Sanità, all'Azienda Ospedaliera di Padova: «Sarà l'uomo della transizione verso il nuovo policlinico universitario». E lui, in vista della pubblicazione del bando europeo «entro 2-4 settimane», promette: «Vogliamo dare il colpo di reni» Al suo posto in laguna approda Edgardo Contato: «Al colloquio mi ha detto che è figlio di contadini. A bruciapelo gli ho chiesto: come nasce un vitello? E lui me l'ha spiegato senza tentennamenti. Mi ha convinto: è un uomo che conosce la vita». Carlo Bramezza saluta l'Ulss 4 Veneto Orientale per l'Ulss 7 Pedemontana: «Ha già un ospedale da inaugurare, fra un mese Asiago sarà ultimato». Sul litorale si concretizza la novità più clamorosa: «Mauro Filippi, punta di diamante delle professioni sanitarie, due lauree di cui una in Scienze infermieristiche, il classico esempio di chi parte dalla catena di montaggio e arriva alla poltrona di amministratore delegato». L'ex studente-lavoratore è emozionato: «Sento la responsabilità di fare bene anche per i colleghi che ci guardano». All'Ulss 5 Polesana si insedia Patrizia Simionato, proveniente da Azienda Zero, dove invece entra Roberto Toniolo: «Lei è la donna dei respiratori e delle mascherine, mai una volta che sia arrivato uno scatolone vuoto. Speriamo che il Covid passi presto, così non massacrerò anche lui di telefonate». All'Ulss 6 Euganea debutta Paolo Fortuna: «Conosce il territorio, ha rapporti con i sindaci, sa cos'è la dimensione sociale dei problemi». Maria Giuseppina Bonavina torna a fare la dg, questa volta all'Ulss 8 Berica: «Saprà guidare un'azienda complicata ma elettrizzante». All'Ulss 9 Scaligera rimane Pietro Girardi: «Ha un profilo amministrativo ed un'esperienza variegata per un territorio molto grande». Proviene dalla Lombardia, «ma è innamorato del Veneto e sua moglie è di Casale di Scodosia», il nuovo numero uno dell'Azienda ospedaliera di Verona: Callisto Marco Bravi. Patrizia Benini è «la prima dg medico nella storia dell'Istituto oncologico veneto».
LE TERNE
Ora i direttori generali dovranno comporre le proprie terne, nominando i responsabili sanitari, amministrativi e sociali. «Ai dg svela Zaia ho detto: fate crescere le squadre. Come? Legalità, legalità, legalità. E scegliete i migliori, nel giro di venti giorni o al massimo un mese dovete chiudere». Il governatore ringrazia gli uscenti, destinati alla pensione o ad altre esperienze: Adriano Rasi Caldogno, Antonio Compostella, Domenico Scibetta, Bortolo Simoni, Francesco Cobello e Giorgio Roberti. Secondo i sussurri di Palazzo, gli ultimi due mesi di commissariamento e la riservatezza fino all'ultimo secondo sarebbero la prova di lunghe mediazioni. Ma il presidente della Regione spegne queste voci: «Nessuna fibrillazione. Non ho ricevuto alcuna telefonata, solo un paio di messaggini da sindaci, ma roba candida. Adesso avanti, anche con la doppia Ulss nelle province di Venezia e Vicenza, uno schema che ha dimostrato di funzionare insieme ad Azienda Zero, che grazie a Dio abbiamo costituito e con il Covid ci ha consentito di fare acquisti per tutti». L'assessore Manuela Lanzarin congeda i dg, a cui assegna già i primi compiti: «Gestione dell'emergenza, campagna vaccinale e recupero delle prestazioni. Ma speriamo di tornare presto a occuparci anche dei contenuti delle schede ospedaliere e del piano sociosanitario».
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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