Patto Di Maio-Salvini per l'autonomia: alle Regioni competenze e risorse

Venerdì 18 Maggio 2018
GLI IMPEGNI
VENEZIA Competenze e risorse. Poteri e soldi. Il Contratto per il Governo del Cambiamento, nella bozza delle ore 18 di martedì 15 maggio siglata dal capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio e dal segretario federale della Lega Matteo Salvini, affronta il tema dell'autonomia tanto caro al Veneto di Luca Zaia. Lo fa al capitolo 19, intitolato Riforme istituzionali, autonomia e democrazia diretta.
I POTERI
Sotto il profilo del regionalismo - recita l'intesa abbozzata da Di Maio e Salvini - l'impegno sarà quello di porre come questione prioritaria nell'agenda di Governo l'attribuzione, per tutte le Regioni che motivatamente lo richiedano, di maggiore autonomia in attuazione dell'art. 116, terzo comma, della Costituzione, non ultimo portando a conclusione le trattative tra Governo e Regioni attualmente aperte. Il riconoscimento delle ulteriori competenze dovrà essere accompagnato dal trasferimento delle risorse necessarie per un autonomo esercizio delle stesse: alla maggiore autonomia dovrà infatti accompagnarsi una maggiore responsabilità sul territorio in termini di equo soddisfacimento dei servizi a garanzia dei propri cittadini, ed in termini di efficienza ed efficacia dell'azione svolta. Questo percorso di rinnovamento dell'assetto istituzionale dovrà dare sempre più forza al regionalismo applicando, Regione per Regione, la logica della geometria variabile che tiene conto sia delle peculiarità e delle specificità delle diverse realtà territoriali, sia della solidarietà nazionale e dà spazio alle energie positive ed alle spinte propulsive espresse dalle collettività locali. E ancora: Occorre garantire i trasferimenti necessari agli enti territoriali e contestuale cessazione delle politiche di taglio compiute dagli ultimi Governi. C'è ancora molto da fare per avvicinare le decisioni pubbliche ai cittadini. Un modo, che sembra suggerito anche dagli articoli 5 e 118 della Costituzione, consiste nel trasferire funzioni amministrative dallo Stato alle Regioni e poi ai Comuni secondo il principio di sussidiarietà. Introdurre costi standard per i servizi regionali e locali.
«C'è un tema che ci sta a cuore, quello dell'autonomia - aveva detto il governatore del Veneto Luca Zaia martedì scorso, qualche ora prima della sigla della bozza di Contratto tra Di Maio e Salvini - e mi risulta che ci sia, nel contratto, anche se non so in che termini, ma dovrà essere uno dei cardini importanti».
I TAGLI
La bozza di Contratto prevede anche la drastica riduzione del numero dei parlamentari: 400 deputati e 200 senatori. Prevede poi di introdurre il vincolo di mandato popolare per i parlamentari, per rimediare al sempre più crescente fenomeno del trasformismo. Tra gli obiettivi, il potenziamento del referendum abrogativo. Con la seguente precisazione: Per incentivare forme di partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica nazionale occorre cancellare il quorum strutturale - ovvero la necessità della partecipazione alla votazione della maggioranza degli aventi diritto - al fine di rendere efficace e cogente l'istituto referendario. Fissata, inoltre, l'abolizione del Cnel, il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, istituzione rivelatasi inefficace. E infine la semplificazione: Se si vuole semplificare la vita dei cittadini e delle Istituzioni occorre diminuire drasticamente il numero delle norme in vigore e fare in modo che le leggi siano attuate. (al.va.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci