Parenti di primo grado e residenti: chi potrà spostarsi tra le Regioni

Domenica 29 Novembre 2020
LO SCENARIO
ROMA Le regole per il Natale ai tempi del Covid-19 sono praticamente scritte. Tra domani e martedì verrà data un'ulteriore limatura al Dpcm del 4 dicembre ma, dopo l'ennesimo vertice di maggioranza, ormai «il quadro è quasi definito» fa filtrare più di un ministro.
Saranno Feste blindate. Con cene, pranzi e tombolate riservate solo ai «parenti stretti, possibilmente conviventi». Con la Messa della Vigilia anticipata alle 20 o alle 21 per non violare il coprifuoco, che verrà confermato e scatterà dalle 22 (nessuna eccezione per Natale e Capodanno). Senza sci, senza bar e ristoranti chiusi il 25 dicembre e a Santo Stefano. E senza feste in casa o in strada l'ultimo giorno dell'anno. Con un punto interrogativo ancora in piedi: quali deroghe verranno introdotte al divieto di superare i confini regionali, che varrà anche per le Regioni in fascia gialla.
IL NODO CONFINI
Ma andiamo con ordine. Per affrontare «il rischio-Natale», per evitare «una terza ondata a gennaio con nuovi morti e terapie intensive al collasso» - anche se adesso l'epidemia è ormai in frenata: ieri 26.323 nuovi positivi e 686 decessi, tasso di positività sceso all'11,6% - Giuseppe Conte si appresta a firmare un nuovo Dpcm che vieterà di passare da una Regione all'altra a ridosso di Natale: dal 19 o dal 23 dicembre (fino al 6 o 10 gennaio). E dunque bloccherà «le migrazioni natalizie», evitando «forme di aggregazione, raduni o insiemi di persone che provengono da posti diversi, portatrici in sé di rischi legati a quadri epidemiologici diversi», come ha messo ieri a verbale Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità.
Il premier, sostenuto dai 5Stelle, vorrebbe però autorizzare gli italiani a tornare a Natale nella propria Regione di residenza e intenderebbe concedere una deroga al blocco della mobilità tra Regioni per permettere i «ricongiungimenti familiari» dei «parenti di primo grado». Questo per evitare la «solitudine degli anziani». Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sostenuto da virologi ed epidemiologi, da Francesco Boccia (Regioni), Dario Franceschini (Cultura) Roberto Gualtieri (Economia), è più prudente. Prima di dare il via libera alle due deroghe, vuole valutare a fondo i dati sulla diffusione del virus da qui al 4 dicembre. Ma è probabile che alla fine arriverà il sì.
CENONI E PRANZO DI NATALE
Sempre con l'obiettivo di scongiurare i contagi in famiglia (sono l'80% del totale) e proteggere «le persone più anziane» e, dunque, evitare cenoni, pranzi affollati, tombolate tra parenti e amici, il governo nel Dpcm confermerà il coprifuoco alle 22 (anche a Natale e Capodanno). E introdurrà la «raccomandazione» (non l'obbligo) di stare in casa «solo con le persone conviventi». E se probabilmente verrà consigliato di fare tamponi rapidi, non dovrebbe invece essere ribadito il limite dei sei invitati.
SCI E QUARANTENA
Altro caposaldo della strategia per «evitare il bis di Ferragosto» e la temuta terza ondata dell'epidemia a gennaio, è lo stop alla stagione sciistica e la chiusura degli «hotel di montagna» fino al 10 gennaio. Questa misura verrà accompagnata dall'obbligo della quarantena di 14 giorni per chi tornerà da Austria e Svizzera (dove gli impianti da sci saranno aperti).
IL CAPITOLO SCUOLA
In origine l'intenzione del governo era riaprire le scuole superiori il 9 dicembre. Ma è arrivato lo stop delle Regioni. Così l'esecutivo si sta orientando a far tornare tutti in classe il 7 gennaio, anche se avanza l'ipotesi (caldeggiata da Conte e soprattutto dalla ministra Lucia Azzolina) di portare già dal 14 dicembre al 50% di didattica in presenza nelle Regioni a più basso indice di contagio. Però in molti scommettono sui licei chiusi fino al 7 gennaio.
UN SOLO DPCM
Tramonta l'ipotesi di un ulteriore decreto a ridosso delle Feste, dopo quello del 4 dicembre. «Dobbiamo dare certezze ai cittadini», ha spiegato Speranza durante il vertice, «chi sta organizzando il Natale, lo sta facendo adesso. Non possiamo dirgli se si potrà muovere da una Regione a un'altra a pochi giorni della Vigilia. Dobbiamo farlo subito». Venerdì prossimo.
Alberto Gentili
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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