Omicron, padovana contagiata: vaccinata e non è stata all'estero

Mercoledì 8 Dicembre 2021
LA STORIA
ROMA Padovana, 77 anni, doppia dose di vaccino e pure l'antinfluenzale. È lei il caso anomalo dei contagiati con variante sudafricana: nessun viaggio all'estero, al massimo fino a Venezia con i mezzi pubblici. Sono tredici i colpiti da Omicron in Italia. Ma se per dodici, compreso quello di ieri del cinquantenne piemontese asintomatico tornato dal Sudafrica, è semplice trovare il collegamento con viaggi nelle zone in cui si è diffusa la mutazione (o con persone rientrate da quelle aree) in Veneto è spuntato un contagio differente, che sembra testimoniare una circolazione interna, di comunità. E un'altra incognita arriva da uno studio diffuso ieri da The Guardian: esiste una versione invisibile della Omicron che sfugge ai tamponi e dunque la circolazione di questa variante potrebbe essere molto più elevata di quanto stiamo vedendo. Intanto, i primi dati del Sudafrica confermano: la Omicron è più contagiosa, ma provoca sintomi meno gravi. I ricercatori del Medical Research Council hanno pubblicato una sintesi di una ricerca e rilevato che «l'assenza di un aumento significativo dei decessi ospedalieri in relazione al drammatico aumento del tasso di casi per la provincia di Gauteng nel suo insieme». Ciò potrebbe essere dovuto - avvertono però - «al consueto ritardo tra casi e decessi.
L'ANALISI
Ma perché è importante il tredicesimo caso del Veneto? Una donna di 77 anni, di Padova, va in ospedale con dei lievi sintomi di Covid. Sottoposta al tampone, risulta positiva. Viene curata con gli anticorpi monoclonali e sta bene, è a casa in buone condizioni. Il laboratorio di microbiologia dell'Azienda ospedaliera universitaria di Padova, come fa ciclicamente, esegue dei sequenziamenti a campione, anche su casi non sospetti. Ed ecco la sorpresa, annunciata ieri dal governatore Luca Zaia. La signora è stata contagiata dalla B.1.1.529: è la Omicron, individuata per la prima volta in Botswana e sequenziata in Sudafrica dove è già dominante e dove sta dimostrando una velocità di trasmissione senza precedenti, con un alto numero di reinfezioni. Ha dimostrato di aggirare i vaccini (tutti i casi italiani avevano ricevuto la doppia dose) per quanto riguarda lo sviluppo dell'infezione, ma resta solida la protezione dalla malattia grave. Ma la Omicron come ha contagiato la signora di Padova? Nella vicina Vicenza era stato trovato un altro caso, ma è una persona tornata dal Sudafrica e quindi la catena di trasmissione è chiara. Ma la 77enne non ha viaggiato all'estero di recente e, almeno stando alle prime verifiche, non ha avuto contatti con persone rientrate dall'Africa. Si sa che in alcune occasioni, in pullman, per ragioni personali, ha raggiunto la zona dell'aeroporto di Venezia, ma sembra davvero un indizio troppo fragile per pensare che a contagiarla sia stato un viaggiatore. Per questo si teme che, esattamente come avvenne con la Delta, la circolazione interna sia ormai cominciata, che la B.1.1.529 stia viaggiando sottotraccia, non intercettato dai sequenziamenti.
Ieri l'Ecdc (l'agenzia europea della sanità) ha diffuso alcuni dati sulla Omicron in Europa che fanno riflettere: ufficialmente i casi di Omicron sono 483 (tra confermati e probabili). A livello mondiale sono 1.400 (ma si parla solo di quelli sequenziati, in realtà sono molti di più) per il 60 per cento concentrati in Sudafrica, Regno Unito e Danimarca. Proprio un numero così alto di casi di Omicron in Danimarca (261) non passa inosservato: si tratta di un Paese dell'Unione europea tra i più efficienti nei sequenziamenti e, in una settimana, ha visto decuplicare i casi di Omicron individuati. Appare possibile che ciò che Copenaghen sta documentando stia in realtà avvenendo in gran parte dell'Europa.
M.Ev.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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